Vino rosso liguria

Il territorio ligure è essenzialmente montuoso o collinare, ricoperto per il 70% di foreste, che fanno della regione una zona agricola di basso interesse, eppure c’è chi coltiva da secoli alcune qualità di vino rosso che si distingue per le proprie caratteristiche. Alcuni vini sono di particolare pregio, e sono stati riconosciuti come vini a denominazione di origine controllata. La tradizione vinicola ligure è dovuta soprattutto alla posizione geografica della regione, che affacciata sul mare, favorisce il turismo e quindi una vendita dei vini rossi liguri prodotti nelle zone vinicole costiere I primi documenti di esistenza della vite nel territorio ligure risalgono al Medio Evo, quando sul territorio ci fu un grande incremento delle zone coltivate a vite da vino. Al momento, la coltivazione vinicola ligure si attesta nella zona di La Spezia, ... continua

Articoli su : Vino rosso liguria


ordina per:  pertinenza   alfabetico   data  
    ordina per:  pertinenza   alfabetico   data  
      prosegui ... , presso le Cinque Terre, ma anche sulla opposta riviera di ponente, con oltre diecimila ettari dedicati alla coltivazione dei vitigni locali. Nel panorama enologico ligure i due versanti che si spingono uno verso la Francia e uno verso la Toscana, la varietà è ciò che contraddistingue l’arco di costa. Sono circa trecento i chilometri tra il confine a ponente e quello a levante, e in questa vasta area troviamo, nell’area ponentina, un vino rosso locale chiamato rossese.

      Dunque il panorama ligure propone diverse tipologie di vino rosso di buon valore e qualità, ma con una produzione limitata, che comunque testimonia la bontà del prodotto per come viene lavorato, secondo usanze locali.

      Dicevamo che esiste il vino rosso noto come rossese; si tratta di un vino che esiste anche nella tipologia a denominazione di origine controllata, marchio doc, e che ha un bel colore rubino con riflessi porporini, un bouquet vinoso, e un sentore di rosa appassita, se il prodotto ha subito la giusta affinatura. Il sapore è asciutto, con un fondo amarognolo. Si abbina bene con gli stufati e con la selvaggina, oppure con arrosti di un certo rilievo o con formaggi maturi.

      Prima di vedere quali siano i vini rossi doc liguri, diamo un cenno sul rossese, tipico vino da tavola se nella tipologia coltivata nella riviera di ponente, il cui vino ha un coro medio e aromi di frutta celati da un sentore di spezie. Si tratta di un vitigno dalle origine sconosciute, ma diffuso da parecchio tempo nell’Italia del nord, e da un antico documento, risale al 1500 circa. La vite per la produzione di vino rosso ligure rossese ha la caratteristica particolare di avere ramoscelli color verde bronzo, con foglie gialle a riflessi di color del rame. La maturità di questo vino avviene alcuni giorni dopo le date abituale, per la precisione 10 giornidopo il chasseias. I grappoli sono di misura media mentre gli acini sono di taglia piccola e eventualmente di taglia media. IL grappolo è troncato e alato mentre il vitigno è vigoroso e cresce con un ritmo regolare. IL rossese è sensibile allo iodio e alle gelate primaverili. Più noto è il rossese di Dolceacqua, un vino la cui produzione avviene nel ponente ligure, soprattutto nella provincia di Imperia e prende il nome da un borgo locale. Il rossese diDolceacqua è un vino doc e la resa è buona, arrivando fino a 90 quintali per ettaro con una resa dell’uva al 70%. Il tasso alcolometrico è di 11.5°. Il rossese doc di Dolceacqua possiede delle caratteristiche proprie e non va confuso con l’omonimo doc della località Campochiesa: entrambi comunque, si producono con uva di qualità rossese che ne fa unvino dal colore rosso rubino e dal sapore sapido e fragante. Si tratta di un vino corposo e dal profumo intenso e caratteristico. Si abbina ottimamente sia con le carni bianche che con quelle rosse. La produzione, come è facile immaginare, è piuttosto esigua e il rossese di Dolceacqua è reperibile quasi esclusivamente nella zona di produzione. Sul mercato perlopiù troviamo un prodotto giovane da consumare nell’arco di due o tre anni, anche se le selezioni migliore vengono invecchiate più a lungo. Sono note bottiglie invecchiate di 15 anni, il che dà a questo ino rosso una sensazione unica all’assaggio, con note olfattive di pepe o incenso.

      Esiste la tipologia efinita superiore le cui caratteristiche sono n invecchiamento minimo di un anno e una robusta gradazione, non inferiore ai 13°. Ricorda, per certe caratteristiche proprie, simile al pinot nero per certi aspetti, per il fatto che l’uva del rossese è geneticamente simile a quella appunto del pinot nero. Il profumo risulta lieve e floreale, se affianato nel modo corretto. Il rossese ha caratteristiche di vendemmia: il 2007 è stata un’annata eccellente e dal punto di vista sanitario solitamente questu uve sono sane e belle nell’aspetto, anche se le piogge spesso ausano uno stress da calore eccessivo alle viti. La vendemmia 2007 è stata buona anche dal punto di vista qualitativo, grazie all’opera di selezione e ricerca dei grappoli migliori del filare. Riguardo alla produzione possiamo dire che questo vitigno è coltivato ad alberello, e viene vendemmiato a mano nel mese di settembre. È il periodo in cui le uve raggiungono le caratteristiche condizioni ideali per la raccolta. Gli interventi per il vigneto sono unicamente manuali, anche perché come dicevamo, il territorio della liguria è montuoso o collinare, e non permette le operazioni di vendemmi con apparati meccanici. Il mosto è trattato in un modo particolare con processi di trasformazione minimi