Vino bianco pugliese

Mare, montagna, pianura, campi sterminati e dominati dalla vegetazione tipica della Macchia mediterranea. La passione per il territorio si fonde con l'amore e il rispetto per le tradizioni enogastronomiche, ricche e succulente qui come in pochissimi altri luoghi del mondo. Siamo in Puglia, sul cosiddetto “Tacco dello Stivale”, patria di vini bianchi e rossi di pregevole fattura, esportati in tutto il mondo come sinonimo di gusto e gradevolezza. Sebbene questa regione sia decisamente più famosa per i rossi che non per i bianchi, questi ultimi rappresentano una fetta importante della produzione e dell'enologia regionale. In totale, tra bianchi, rossi e rosati, si contano qualcosa come 25 etichette DOCG. Ma passiamo subito in rassegna quelle che sono le bottiglie e i calici più celebri: il campo dei bianchi è dominato dal Locorotondo e dal vino di Martina Franca, ... continua

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      prosegui ... , due specialità in passato esportate anche nel Nord Italia, dove le aziende locali le utilizzavano per la produzione del famosissimo Vermouth. Il Locorotondo viene prodotto in Puglia settentrionale, a cavallo tra le province di Bari e Barletta, è caratterizzato da un colore verdolino o paglierino chiaro, sostanzialmente fermo e contraddistinto da una gradazione alcolica pari a poco meno di 12 gradi. Effettuando l'esame delle proprietà organolettiche, ci si accorge dell'odore gradevole e delicato, ma anche di un sapore asciutto e secco. Questo vino dà il meglio di sé, naturalmente, quando accompagna piatti a base di pesce alla griglia e primi conditi con frutti di mare. Simile nelle caratteristiche è il Martina Franca, un vino ancora più asciutto che raggiunge una gradazione massima di 11 gradi e vanta un odore tipicamente vinoso: anche in questo caso parliamo di una specialità perfetta per innaffiare grigliate di pesce e carpacci. Spostandosi nel profondo sud della regione Puglia, si raggiunge la zona del Salento, famosissima oltre che per le splendide spiagge che la puntellano e per l'antichità delle sue radici, anche per ospitare vitigni rinomati in tutta Italia. Senza ombra di dubbio, il vino più famoso prodotto tra le province di Brindisi e Lecce è il Salice salentino bianco, un vino DOC decisamente apprezzabile. E' caratterizzato da un colore giallo paglierino molto tenue con riflessi verdi, da un profumo estremamente gradevole, fruttato quando è giovane, e da un sapore molto vivace, spesso migliorato dalla presenza delle bollicine. A dir poco poliedrico è un altro vino bianco pugliese, prodotto però lungo la costa ionica, ed in particolare entro i confini della provincia di Taranto: si tratta del Lizzano bianco DOC, un vino frizzante assolutamente gradevole, sia all'olfatto che al gusto: nel corso degli anni, questo prodotto mantiene il profumo delicato e le note fruttate; in bocca è armonico, asciutto e deciso, agli occhi appare di un colore giallo paglierino scarico. Per quanto concerne gli abbinamenti, sarebbe mortificante limitarlo ad un singolo accompagnamento, in quanto stiamo parlando di un vino a tutto pasto. Innaffia degnamente piatti di pasta fatta in casa, piuttosto che formaggi, zuppe di legumi e verdure grigliate, e c'è addirittura chi lo considera perfetto per accompagnare delle tagliate di frutta. Lasciamo il campo dei bianchi per soffermarci brevemente su quello dei rossi pugliesi, categoria guidata inequivocabilmente dal re “Primitivo di Manduria”, secondo molti il miglior rosso prodotto in tutto il Sud Italia. Se ne può parlare, ma di sicuro il Manduria contende il trono all'Aglianico del Vulture, altra specialità assoluta del Meridione. Guardiamolo da vicino: la legge regolamenta i confini della produzione del Primitivo a cavallo tra le province di Brindisi e Taranto. All'esame visivo questo vino appare rosso deciso, ma tende all'arancione con l'invecchiamento; con il passare del tempo si affinano anche le caratteristiche organolettiche, perché il profumo diventa più pieno ed armonico, ed il sapore assume un corpo che da giovane non lo contraddistingue. Per quanto concerne le origini di questo nobile vitigno, si considera facciano capo alla zona di Gioia del Colle, Avetrana, Pulsano, Maruggio Lizzano e Sava. Oltre ad essere un rosso eccezionale, il Primitivo di Manduria è considerato il vino pugliese per eccellenza, perché dà il meglio di sé quando accompagna i piatti tipici della cucina locale e della tradizione più povera.

      Passando in rassegna i vitigni autoctoni della regione Puglia, ci si accorge che non ci sono vitigni autoctoni a bacca bianca, ma soltanto a bacca rossa. E' il caso, ad esempio, dell'Aleatico, da cui si ricavano tanti vini, ma anche della Malvasia Nera di Brindisi e di Lecce, oppure del Negroamaro Precoce, da cui si ricava il vino omonimo, tra i più apprezzati d'Italia. Impossibile non tirare in ballo il già citato Primitivo, le cui origini non sono note con certezza ma di cui si sa che l'intensificazione della coltivazione avvenne sicuramente a cavallo tra Sette e Ottocento. Altrettanto insicure, infine, sono le radici del Susamaniello Nero, un vitigno di probabile provenienza dalmata ed oggi diffuso soprattutto in Terra d'Otranto.