Abbinamenti cibo vino

Nei precedenti articoli si è trattato il tema degli abbinamenti tra vini e cibo. A questo punto può essere utile fare un riassunto. Il principio di base che si deve sempre tenere a mente è che i piatti più ricchi e sostanziosi richiedono un vino ben strutturato come sa essere solo un vino rosso o uno spumante millesimato ben invecchiato. I cibi più leggeri invece si abbinano bene con i vini bianchi. Questa distinzione si può riassumere ulteriormente con il principio: con il pesce il vino bianco, con la carne il vino rosso. Tutte queste distinzioni hanno, in realtà, tante piccole sfumature che le rendono troppo restrittive.Ciò che si è detto in precedenza è solo un aspetto dell’arte dell’abbinamento tra cibo e vino. Esistono infatti molti modi di abbinare. In tutti i casi si cerca di valorizzare sia il vino che il piatto che si mangia. Il metodo del contrasto è un metodo, ... continua

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        prosegui ... , ad esempio, che cerca di sfruttare i sapori dei cibi per metterli in contrapposizione al vino in modo da creare un’esperienza sensoriale equilibrata. I piatti grassi potrebbero essere abbinati a vini giovani, l’importante è che il sapore del vino non prevalga su quello del cibo, ma lo accompagni. In molti casi si cerca invece di seguire una logica differente legata alle tradizioni locali in cui si abbinano i cibi e vini tipici di una certa regione o territorio. Poi esiste una grande varietà di accostamenti tra cibo e vino che seguono altre regole, quasi artistiche, che tendono a richiamare particolari significati poetici. Qualunque scelta si faccia, il vino rimane importantissimo per rendere unico e pienamente appagante un pasto sia dal punto di vista degustativo che da quello emotivo. Va considerata anche la scuola che vuole gli abbinamenti tra cibo e vino in base alla stagione. In realtà si tratta sempre di un abbinamento tra il tipo di cibo e il vino abbastanza classico in quanto si ritiene che d’estate si consumino maggiormente dei cibi leggeri e quindi abbinabili ai vini bianchi, mentre l’inverno è considerato il periodo dei piatti più sostanziosi abbinabili ai vini rossi.I vini rossi si abbinano a diversi cibi. La ragione che sta alla base dell’abbinamento tra il rosso, magari stagionato e di struttura, e i cibi più grassi è che questi lasciano una certa sensazione untuosa al palato e quindi occorre il contrasto che solo il vino rosso sa creare. Il suo livello alcolico più elevato rispetto ai bianchi è in grado di asciugare la bocca e contrastare l’untuosità del cibo. Non è un caso che il rosso consigliato abbia, in base, alla carne del piatto, un diverso grado di invecchiamento . Se la semplice carne rossa cotta anche alla griglia si abbina bene a un rosso di 5 anni, la cacciagione a pelo è quella che richiede il rosso più corposo e invecchiato fino ai 10 anni. I vini rossi si servono anche in abbinamento con i primi piatti, meglio se conditi da sughi alla carne. I vini rossi in questione sono abbastanza giovani e in linea di massima sono invecchiati tre anni e non di più.I vini bianchi possiedono una certa acidità, caratteristica che li rende adatti ad abbinamenti ben precisi. L’ acidità si sa combinare bene con i grassi tipici ad esempio dei formaggi, ma anche con i gusti dolci. Se si combinasse una pietanza acida con un vino dalla stessa caratteristica si rischierebbe di creare un sapore sgradevole che andrebbe a rovinare sia il cibo che il vino. Come sottolineato negli articoli precedenti il vino bianco si presta bene a inizio pasto, quando si consumano gli antipasti soprattutto se a base di pesce. Sui primi piatti gli abbinamenti seguono sempre il principio precedentemente enunciato secondo cui si deve creare un sapore equilibrato, per questo è meglio abbinare un vino bianco con un buon gusto aromatico alla pasta con i frutti di mare, mentre la pasta al ragù si abbina ai vini rossi. Anche i vini bianchi possono presentarsi più strutturati in base alle uve utilizzate per produrlo e al livello di invecchiamento tanto da poter affermare che taluni bianchi si pongono come alternativa valida ai rossi. Lo Champagne e lo spumante presentano delle caratteristiche simili, anche per via delle tecniche di produzione. La varietà sempre più ampia di questi vini frizzanti li rende adatti ad abbinamenti a tutto pasto. Per tradizione gli spumanti venivano consumati prima dei pasti con dei cocktail o per i brindisi celebrativi. Oggi gli champagne e gli spumanti più strutturati e invecchiati sono adatti sia per accompagnare i primi che i secondi. I Blanc de Noirs e soprattutto i millesimati hanno caratteristiche che li avvicinano ai vini rossi perché possono essere invecchiati parecchi anni. Abbiamo quindi i Blanc de Blancs, prodotti solo con uve a bacca bianca, che si abbinano come i vini bianchi classici, e poi i famosi Brut molto eclettici e abbinabili a vari momenti del pasto. Perfetti per i dolci come vuole la tradizione italiana, i panettoni e i dolci secchi o al cucchiaio sono tutti abbinabili con spumanti dolci che esaltano i sapori di questi alimenti.