Marsala

La zona vinicola

L'Inghilterra e i vini Marsala, Porto e Sherry, hanno in comune la loro storia, legata ai viaggi commerciali dei mercanti inglesi. Dal '500 infatti, la nascente marina mercantile inglese era sempre in viaggio, solcando tutti i mari per rifornire la sempre più florida economia del regno. Le importazioni di vino nella madrepatria erano tra i traffici maggiori tanto che l'Inghilterra è stata storicamente, dal seicento in poi, la maggior importatrice di vini per numerosi secoli, fino a quando non fu scalzata dagli Stati Uniti.

La comunanza dei tre vini che si producono in Portogallo, Spagna e Sicilia, sta nel fatto che le navi seguivano una rotta precisa nel Mediterraneo per approvvigionarsi di vino, facendo tappa prima a Oporto, poi in Spagna, e infine nel porto di Marsala, per acquistare il vino liquoroso locale, cosi forte e quindi molto amato in Inghilterra. La tradizione del Marsala e la sua conoscenza a livello internazionale risalgono quindi ad alcuni secoli or sono. Infatti la cantina più antica di Marsala fu fondata nel 1833 da Vincenzo Florio, che per primo intuì le enormi possibilità commerciali del vino locale.

L'etichetta del Marsala Ambra

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I vitigni bianchi

Uno dei tanti abbinamenti I vitigni utilizzati per produrre il Marsala bianco sono il Catarratto, il Grillo, il Damaschino e l'Ansonica, chiamato anche Inzolia o Insolia e sono tutti vitigni autoctoni siciliani.

Il Grillo fornisce vini con profumi citrini, a volte terrosi, con corpo pieno. I vini possono essere anche leggermente astringenti nelle stagioni più fredde.

Il Catarratto è la varietà bianca più diffusa in Sicilia, soprattutto nella provincia di Trapani ed è quella principalmente utilizzata nel taglio del Marsala anche se sta cedendo il passo all'Inzolia. Ultimamente è stato riscoperto come vitigno da vinificare in purezza, per la sua buona acidità.

L'Inzolia è un'uva molto aromatica, con profumi di noci e mandorle mentre il Damaschino è oramai coltivato in pochi appezzamenti, sostituito dal Catarratto per la sua maggiore resistenza alla filossera.


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Il Marsala DOC bianco

L'attuale denominazione di origine controllata Marsala fu istituita per decreto ministeriale il 28 maggio 1987, mentre l'originale risale al 1969, per autorizzare la produzione di questo vino liquoroso in parte della provincia di Trapani.

La vinificazione si effettua per fermentazione naturale, con l'aggiunta al vino finito di alcol etilico, in modo da fortificare il vino.

Per i bianchi le tipologie principali sono l'Oro e l'Ambra, che si suddividono poi nelle tipologie Fine, Superiore, Superiore riserva, Vergine o Soleras, Vergine riserva o Soleras riserva o Vergine stravecchio o Soleras stravecchio indicabili indifferentemente in etichetta.

Viene anche distinto in secco, semi-secco e dolce a seconda della concentrazione zuccherina.

È considerato tra i primi quattro vini da dessert al mondo, molto reputato sia negli accostamenti con il pesce e le carni elaborate nelle versioni secche, che con i dolci che come vino da meditazione. Deve raggiungere una gradazione alcolica di almeno 18% vol.


Le aziende

La storica Cantina Florio, che aprì a Marsala nel 1833, è certamente la più reputata nella produzione del Marsala.

I suoi vini possono accompagnare tutti i pasti e anche la meditazione, dagli antipasti di mare a quelli di terra, proseguendo con tutti gli altri piatti fino al dolce.

Vino di punta è il Marsala Vergine Baglio Florio dal lungo invecchiamento e la purezza del Grillo. Un vino da bere dopo 15 anni di affinamento, elegantemente ambrato con unghie oro antico. La gamma olfattiva apre con la frutta secca e il mallo di noce, seguiti dal timo, dalla vaniglia e da eleganti toni iodati. La bocca è aristocratica, morbida, con un corpo e una struttura imponenti. Il finale è lungo, persistente ed intenso con le note olfattive che si ripetono a livello gustativo. Attende oltre 10 anni in botte prima di incontrare il pecorino di fossa e essere bevuto in meditazione. Il Marsala Vergine Terre Arse è un Grillo in purezza di colore oro antico, con eleganti sfumature ambrate. Anche qui il mallo di noce è un protagonista della gamma olfattiva, con toni salmastri, speziati a seguire delle erbe aromatiche. Il palato è di un seducente secco sapido, dopo aver atteso otto anni nelle botti in rovere di Slavonia. Ottimo con la bottarga di tonno.

Il Grillo è il protagonista anche del The Thousand delle Cantine Mothia, un Marsala liquoroso vestito di giallo ambrato, con splendide sensazioni olfattive intonate sulla mela cotogna, il tabacco, il miele, le mandorle tostate, la liquirizia e il caramello. Ottimo l'impianto gustativo, ben sapido ed alcolico, di notevole struttura e morbidezza avvolgente. Molto persistente, sa associare alla pasticceria secca alle mandorle.

Dalle cantine Vinci una serie di Marsala di buona fattura, con il Marsala Vergine Soleras dal colore oro antico e gli intensi aromi di frutta secca e miele. Il palato è secco, strutturato, con buona persistenza e un retrogusto di vaniglia. Ottimi abbinamenti con pesci saporiti e affumicati, con i formaggi erborinati o piccanti e gli antipasti strutturati, come le terrine e i paté dai sapori decisi.




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