Contessa Entellina

La zona vinicola

La zona vinicola del Contessa Entellina si trova nella Valle del fiume Belice, a 80 chilometri da Palermo, in Sicilia, su terreni costituiti da rocce carbonatiche, marnose e silicee. Contrariamente a molte parti della Sicilia, qui l'approvvigionamento idrico dei fiumi è abbondante, per la presenza dei numerosi affluenti, per lo più di natura torrentizia, che vanno ad immettersi nel Belice.

L'antico agglomerato urbano, chiamato Anthilia, fu probabilmente iniziato da una popolazione del VI secolo a.C., gli Elimi, di cui si conosce ben poco, se non una profonda e proficua conoscenza della vite e del vino, che ha lasciato numerosi reperti archeologici ritrovati nel corso dell'ultimo secolo. La tradizione fu poi continuata, con eccellenti risultati, dai Romani, che dedicarono alla preziosa pianta, molte testimonianze scritte e anche raffigurazioni numismatiche. Il terreno fertile qui ha sempre contribuito a una notevole produzione agricola fatta non soltanto di viti, ma anche di famosi e antichi uliveti.

L'attuale Contessa Entellina, si trova ai piedi del Monte Genuardo, a 570 metri sul livello del mare, ed fa parte delle comunità di etnia albanese della Sicilia.

Il clima caldo e temperato dell'isola si divide qui in numerosi microclimi, causati dalla presenza dei torrenti, ognuno con le sue peculiarità e differenze.

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I vitigni bianchi

Lo CharandàPer la produzione dei vini bianchi vengono coltivati i vigneti delle varietà Ansonica, Grecanico, Chardonnay, Sauvignon, Müller Thurgau, Catarratto Bianco Lucido, Pinot Bianco e Grillo.

Il Sauvignon è un uva molto aromatica e fragrante che produce vini secchi tipici, alcuni dei quali famosissimi in tutto il mondo. Puo essere mescolata al Sémillon per la produzione di dolci botritizzati, in quanto conferisce anche struttura al vino. In genere i vini offrono gamme olfattive caratterizzate dalle note erbacee, particolarmente incentrate sul muschio, l'uva spina e ortica. Le rese devono essere controllate in modo da non essere eccessive e non compromettere la presenza di questi aromi.


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Il Contessa Entellina DOC bianco

La denominazione di origine controllata Contessa Entellina è regolata dal decreto ministeriale del 1990 e autorizza la produzione di vini bianchi, rossi e rosati nel territorio del solo comune omonimo da cui prende il nome.

Oltre al bianco generico sono autorizzate le menzioni in etichetta per i vini monovarietali a base di Grecanico, Sauvignon, Chardonnay, Ansonica e Ansonica Vendemmia Tardiva.

Per la produzione del bianco generico vengono vinificate le uve con presenza per almeno la metà del taglio di Ansonica.

Le rese di queste uve non devono eccedere le 12 tonnellate per ettaro, per tutte le tipologie, mentre il vendemmia tardiva deve essere invecchiato per almeno sei mesi prima di essere commercializzato. L'imbottigliamento invece è autorizzato in una vasta zona della Sicilia occidentale.


Le aziende

L'azienda più famosa e che senz'altro ha dato lustro a questa denominazione è Donna Fugata, azienda storica della famiglia Rallo che vinifica ottimi vini bilanciati con il legno delle botti, dotati di forti accenti minerali.

Il Contessa Entellina Charandà ne è un perfetto esempio, con un uvaggio spartito tra l'Ansonica e lo Chardonnay che raggiunge nel vino i 14% vol. Si veste di un colore oro cristallino, profondo e denso. L'olfatto si distingue per la cremosità e la ricchezza degli aromi alla frutta tropicale, fiori gialli e crema di nocciola, sostenuti dai toni minerali e di mare. Il palato è caldo e sontuoso, molto bilanciato, con una fresca e persistente acidità che si affianca alle note legnose della maturazione di sei mesi dei quali due in acciaio. Se ne consiglia l'associazione con il filetto di sarago, magari con aglio e rosmarino affiancato dalla purea di legumi.

Il Contessa Entellina Vigna di Gabri invece viene prodotto dall'Ansolica in purezza, che fornisce il colore paglierino e i dolci aromi di pera, tiglio, cedro e alghe. La bocca è per questo ben sapida, pienamente fresca e agrumata. L'abbinamento ideale si trova nelle capesante gratinate. Il Contessa Entellina Chardonnay La Fuga invece si veste di un paglierino dorato. La gamma olfattiva include i frutti bianchi della pesca e della susina, con speziature di zafferano e dolcezze di crema. Il palato è strutturato e persistente, con un fresco e sapido retrogusto che ne fanno un buon compagno della spigola ai funghi.


Le degustazioni in piazza

Se si vuole degustare il vino locale, senza dover necessariamente acquistare delle bottiglie, si può partecipare ad aprile alla Settimana Santa della Piana degli Albanesi che si svolge ogni anno nel periodo pasquale a Palermo. Si avrà così la possibilità di degustare i vini della zona tra i canti e i balli tradizionali in greco, tutti eseguiti in abiti degli usi albanesi del '600, tra uova decorate in stile bizantina e riti cerimoniali della chiesa ortodossa orientale. Si possono infatti ammirare nella zona, anche le numerose chiese di rito greco, particolarmente consigliate durante le festività religiose, che sono ancora molto sentite dalla comunità albanese.




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