Imbottigliare il vino sfuso

Imbottigliare il vino sfuso

Strettamente collegato al tema della vendita del vino sfuso vi è quello dell’imbottigliamento. Il vino sfuso viene acquistato e versato tradizionalmente in capienti damigiane o dame e poi deve avvenire il travaso in bottiglie e il seguente imbottigliamento che comprende l’inserimento del tappo per sigillare al meglio il vino.
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I periodi

tappi vino La tradizione secolare fa coincidere i periodi di imbottigliamento con le fasi lunari,anche se questo metodo non è basato su dati scientifici. I periodi di luna piena, si ritiene, siano adatti per l’imbottigliamento di qualunque vino senza distinzioni. Le differenze maggiori si riscontrano per quanto riguarda il primo quarto di luna e l’ultimo quarto di luna. Durante il primo quarto di luna la tradizione e le credenze popolari suggeriscono di imbottigliare i vini così detti vivaci o frizzanti, mentre all’ultimo quarto di luna si imbottigliano i vini che andranno ad invecchiare. Esiste un vero e proprio calendario lunare che ogni anno viene aggiornato per stabilire i periodi migliori di imbottigliamento.

Per quanto attiene i periodi dell’anno in cui si imbottiglia, questi sono legati al periodo di acquisto. Non è mai consigliabile acquistare vino sfuso in damigiana e tenerlo li a lungo. Quindi i periodi ritenuti migliori sono i mesi di marzo e settembre. A marzo si imbottigliano i vini giovani che hanno una maturazione più veloce. Ciò avviene anche per evitare i depositi che si andrebbero a formare durante l’inverno. Quindi chi acquista vini bianchi e vini da consumare entro l’anno dovrà farlo in questo periodo e imbottigliare subito dopo.

I vini da invecchiamento possono essere imbottigliati in autunno, tenendo come mese di riferimento ottobre. In ogni modo si consiglia di effettuare il travaso e l’imbottigliamento in una giornata di bel tempo e senza vento.


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L’attrezzatura necessaria

Una volta che si possiedono le damigiane piene di vino si deve passare all’imbottigliamento. Gli elementi di base sono ovviamente le bottiglie che devono essere scure per evitare ai raggi ultravioletti di filtrare e danneggiare il vino. Altri elementi indispensabili sono i tubi travasatori dotati di rubinetti. Le bottiglie devono essere ben pulite, così come tutta l’attrezzatura utilizzata, per questo ci si deve dotare delle spazzole che si inseriscono all’interno del contenitore per ripulirlo con cura. Non si deve trascurare l’importanza dei tappi. Ci si può dotare di tappi di sughero oppure di tappi a corona per sigillare nel modo migliore le bottiglie. In base alla scelta fatta si deve avere, ovviamente, il giusto macchinario, ovvero le tappatrici, attrezzi abbastanza semplici ed economici che si azionano manualmente. Se si usano tappi di sughero è meglio che questi siano nuovi, poi esistono anche i tappi sintetici che si inseriscono con lo stesso macchinario dei tappi di sughero.

Infine ci si può dotare di etichette da applicare alle bottiglie


Come effettuare l’imbottigliamento

Il metodo è molto semplice ma va effettuato con attenzione. Prima di tutto assicurasi che le bottiglie siano ben pulite. Seconda cosa disporre la damigiana in una posizione sopraelevata rispetto alle bottiglie poiché il travaso dalla stessa alle bottiglie avverrà semplicemente grazie alla forza di gravità. Il tubo per il travaso, anche quelli più semplici, ha un tubicino in cui si soffia e il vino comincia a fluire dalla damigiana alla bottiglia. Basterà regolarsi con le valvole o rubinetti del tubo per interrompere il travaso quando la bottiglia sarà piena al punto giusto. Non si deve, infatti, riempire la bottiglia fino all’orlo perché occorre dare al vino dello spazio utile. Se tale spazio non vi fosse il rischio di perdite è molto alto. Anche le bottiglie riempite solo in parte non possono essere conservate a lungo quindi saranno le prime a essere consumate.

Il travaso può essere effettuato anche con delle pompe, in questo caso la damigiana e le bottiglie possono essere poste allo stesso livello perché il passaggio del vino viene forzato dalla pompa.

Una volta riempite le bottiglie si deve passare alla tappatura che avviene grazie alle tappatrici. Queste consentono di appoggiare la bottiglia su una base e di applicare il tappo a pressione abbassando la leva. Alcune macchine sono ambivalenti e consentono di tappare sia con tappi a corona che in sughero. I tappi da utilizzare cambiano in base alla destinazione del vino. Se il vino è destinato ad invecchiare è sempre meglio utilizzare dei tappi di sughero.


L’ultima fase

A questo punto occorre ancora avere qualche accortezza. Dopo aver effettuato l’imbottigliamento bisogna tenere le bottiglie in posizione verticale per almeno un giorno. Questo vale soprattutto se si usano tappi in sughero perché in questo breve periodo il tappo si adatterà meglio alla bottiglia e quindi, a questo punto, la stessa potrà essere posta in posizione orizzontale come avviene normalmente nelle cantine.

Ultimo dettaglio, ma in realtà molto importante, riguarda la rimanenza nella damigiana. Non è consigliabile tenere delle damigiane semi vuote perché il vino si rovinerebbe. Meglio imbottigliare tutto il contenuto della damigiana in una sola volta.




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