Tintilia

La varietà

Il Tintilia è un vitigno a bacca rosso autoctono molisano coltivato esclusivamente in questa regione, tanto da esserne un simbolo. La sua introduzione in Molise risale al secondo settecento quando la dominazione spagnola impose i Borboni in tutto il Meridione e il suo nome sembra doversi attribuire al termine Tinto con il quale si indica il colore rosso in castigliano. Il vitigno quindi di probabile origine spagnola, ebbe subito un impatto positivo con il territorio della regione e il suo clima, adattandosi e identificandosi con il terroir tanto da divenire autoctono. Il risultato fu talmente favorevole che agli inizi del novecento il Tintilia era la vite più coltivata nella regione grazie alla sua grande resistenza al freddo e alle sue attitudini collinari, che la rendono molto resistente anche all'umidità e alle muffe, doti essenziali in un territorio, come quello molisano, fatto di rilievi e stagioni rigide. Il 1900 vide anche il Tintilia vincere la medaglia d'oro del Salone Internazionale di Parigi con il Sannio Rosso del Molise. Dopo la seconda guerra mondiale la tendenza ha produrre grandi quantità di vino mise in serio pericolo la stessa sopravvivenza del Tintilia, sostituito da uve molto più produttive e quasi del tutto scomparso. Particolarmente negli anni 60 vi fu un ribaltamento nella scelta delle viti da piantare nei nuovi territori bonificati. Il Tintilia infatti non è mai stato un vitigno produttivo, ma gli ultimi decenni lo hanno visto tornare alla ribalta, grazie all'istituzione delle denominazioni di origine e ad una diversa concezione del prodotto, che vede premiare la qualità sulla quantità, e i prodotti tipici locali su quelli di largo consumo. Il Tintilia è cosi rinato con grandi risultati, e negli anni novanta del novecento, ha anche conquistato la sua identità grazie alle prove del DNA dopo che in passato veniva spesso considerato, erroneamente, un clone dei Bovale della Sardegna. La stessa scarsa produttività che in passato lo ha messo a rischio, oggi è la caratteristica vincente per la vinificazione di qualità. In passato infatti il Tintilia andava ad apportare struttura, colore e sapori ai vini prodotti leggeri e neutri prodotti nel territorio da viti poco adatte ad un clima particolare come quello molisano, mentre oggi vive nei vini in purezza, grazie a richieste di mercato sempre più esigenti dal punto di vista qualitativo. Oggi in Molise non raramente si produce vino dal Tintilia utilizzando vigneti sopra i 20 anni d'età.

Il vitigno è mediamente vigoroso, con rese scarse. Presenta grappoli di dimensioni medie, a spargolo e a volte alati. Le bacche sono di piccole dimensioni, con bucce spesse e pruinose di un bel nero-blu. I nuovi cloni hanno migliorato la produttività superando in parte anche l'unico limite del vitigno, molto resistente alle avversità. Le rese restano comunque al di sotto delle 8 tonnellate per ettaro. La maturazione è tardiva, con vendemmie che si effettuano a cavallo tra settembre e ottobre.

Tintilia

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I vini del Tintilia

Il Tintilia può essere vinificato in purezza con grandi risultati o essere assemblato con altre uve per regalare finezza e aromaticità. Il vino ha colori di un rubino intenso che tendono al granata nell'invecchiamento. Il naso è elegante e aromatico, con delle belle speziature a rifinire i toni fruttati e qualche tocco floreale, giocato tra i chiodi di garofano e i frutti di bosco, con sfumature di pepe nero. Il palato è di buona struttura, morbido all'invecchiamento con dei bei tannini. Viene molto spesso affinato e invecchiato in legno, dove perde la sostanziale acidità della gioventù per divenire meno austero, raggiungendo, a seconda dell'annata, anche i 14% vol, con finali lunghi e persistenti. Dal 1998 ha ottenuto la sua propria denominazione con il DOC Molise Tintilia. La tendenza è a berlo invecchiato, anche se bevuto giovane è altrettanto apprezzato, più fresco e acido, con aromi molto spiccati e potenti.

Si abbina molto bene con molti piatti, da primi al ragù e al sugo alle paste al forno classiche della tradizione italiana, molto corpose. Ottimo anche con le carni, anche elaborate come brasati, stracotti o arrosti. Nel periodo giovanile si trova a suo agio con i formaggi a pasta dura o le grigliate di carne, ma con le vinificazioni più leggere, da 11% vol, viene servito anche con pesci saporiti e zuppe di pesce. Invecchiato si sposa perfettamente con i formaggi stagionati. Da bere sui 18° C.

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I produttori

Tintilia del Molise I pochi produttori molisani che vinificano il Tintilia creano prodotti di ottima qualità e livello, come le Cantine Cipressi con la purezza del loro Molise Tintilia Macchiarossa DOC, un vino di un bellissimo granato, con una gamma olfattiva elegante e complessa al garofano, il malto d'orzo e le erbe amare mitigate dalla vaniglia nei 6 mesi passati in botte dopo i 12 in acciaio. Il palato è morbido e tannico ma non austero, vellutato dalla glicerina e con ricchi sapori di mirtilli rossi, lamponi e cioccolata dolce. Un vino che si consiglia bere con la coscia d'agnello con lardo e prezzemolo non prima dei tre anni, preferibilmente anche dopo 5 anni dalla vendemmia.

Bel Molise Tintilia DOC dall'azienda D'Uva, con un bel rubino brillante e un naso tutto incentrato su intensi aromi di prugne e marasche acidule, con un sentore vinoso, alcolico e smaltato in chiusura. Fresca acidità fruttata al palato chiusa da tocchi di basilico. Ottimo con la zuppa d'orzo o di farro alla salsiccia e fagioli.




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