Grignolino

La varietà

Il Grignolino è una varietà rossa autoctona piemontese, di coltivazione molto limitata e zonale, classica del Monferrato nell'area che va da Asti a Casale. Ha la stessa importanza che ricopre il Dolcetto nell'area di Cuneo, ma non ha la stessa struttura severa del suo vicino.

Il vitigno gradisce terreni secchi e leggeri, ma purtroppo viene spesso piantato proprio in quelle zone piemontesi che non corrispondono a queste caratteristiche e sono anzi all'opposto. Questa rappresenta una forte limitazione per questa varietà di buona qualità, che potrebbe rendere meglio.

Inoltre è molto sensibile alle malattie, con una buona resistenza alla sola peronospora, ha una maturazione tardiva e irregolare e quindi necessita di ottime esposizioni solari, che invece sono riservate sovente a vitigni considerati più nobili come la Barbera e lo Chardonnay.

Sarebbe quindi curioso dare la possibilità a questo vitigno di esprimersi appieno per apprezzarne i risultati. La caratteristica del Grignolino è quella di produrre molti più semi rispetto al normale, semi che poi verranno utilizzati nel mosto. Produce grappoli di media grandezza, mai piccoli che tendono invece al grande nelle annate favorevoli e produttive. Gli acini al contrario sono invece di piccole dimensioni, ellittici e particolari. La buccia, in genere nero-violetta, è sottile e pruinosa. Questa dimensione ridotta degli acini, con poco succo, determina in genere basse rese, che sono forse l'altro motivo principale per cui questo vitigno non riesce ad uscire dalla produzione prettamente locale del Monferrato.

Al di fuori del Piemonte il Grignolino trova qualche ettaro vitato in California, dove produce dei buoni rosati amati dal pubblico americano per la loro qualità. Trova anche una tipologia fortificata, sulla falsariga del Porto, per avviare ad una certa mancanza di alcolicità.

La sua storia in Italia comunque conosce la massima eco alla fine del XIX secolo, quando era in voga e ricevette i complimenti del Re d'Italia Umberto I alla Fiera dei Vini Nazionali del 1891. purtroppo le basse rese ne hanno condizionato in seguita la diffusione.

Grignolino

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Il vino del Grignolino

Grignolino dAsti Il Grignolino viene vinificato il più delle volte in purezza, e a ragione, visti i buoni risultati, che andrebbero anzi approfonditi e migliorati dando delle possibilità topografiche migliori a quest'uva.

In genere non apporta molto colore al vino, fornendo un rosso piuttosto scarico. Ma gli aromi sono molto interessanti, alpini per definizione, con profumi di fiori e humus, felci e boschi verdi classici delle catene alpine.

Anche il grado alcolico non è affatto elevato, fermandosi il più delle volte sugli 11% vol, con punte massime di 12% vol.

Riesce però a fornire un'interessante acidità e tannicità, che supplisce a questa mancanza d'alcol grazie all'abbondanza delle vinacce nei grappoli. Il suo nome infatti sembra derivi da grignole, che indica nel dialetto piemontese dell'area di Asti proprio i vinaccioli. Gli acini infatti contengono molti semi in più rispetto alla media, e questo va ad incidere notevolmente sul gusto del vino.

Riesce ad abbinarsi meno intensamente con il cibo rispetto al suo simile Dolcetto, ma ha comunque ottimi spunti interessanti. Da giovane i vini sono leggeri ma decisi grazie alla tessitura dei tannini, e la gradazione alcolica sembra maggiore di quella reale. Riesce anche a maturare discretamente quando i tannini diventano severi e pungenti, tanto da essere ammorbiditi con l'affinamento.

Quando non è vinificato in purezza viene mescolato alla Freisa e al Barbera, dove riesce a dare dei tocchi aromatici in più.

Nelle denominazioni di origine viene vinificato in purezza o con un taglio massimo del 15 per cento nel Monferrato DOC per produrre la tipologia Ciaret anche nota come Vhiaretto. Possiede altre due sue denominazioni, dove viene vinificato in purezza o tagliato per un 10 per cento massimo, la DOC Grignolino d'Asti e la DOC Grignolino del Monferrato Casalese. Nel Gabiano invece è presente dal 5 al 10 per cento, mentre nel Rubino di Cantavenna, anche se non sempre utilizzato, può partecipare all'assemblaggio fino al 25 per cento.


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I migliori Grignolino del Piemonte

Tra i migliori Grignolino in purezza di Piemonte Vicchio-Vaglio Serra vinifica il Grignolino d'Asti Le Nocche, di 12,5% vol, quindi un'alta gradazione per questo vitigno. Colore classico da Chiaretto e profumi di fragoline, fiori secchi alpini, seguiti dalla felce, dall'humus e dai toni speziati e caramellati. Leggero, tannico e vivace, si abbina bene alla gallina farcita.

Un buon Grignolino puro è quello di Isabella, il Grignolino del Monferrato Casalese Montecastello. Anche qui 12,5% con una colorazione leggermente più scura, con ribes, bosco bagnato, pepe e geranio nelle profumazioni. Tannini strutturati e un retrogusto amarognolo ne fanno un ottimo accompagnamento per il maiale in fricassea con polenta fritta.

Buono anche il Grignolino del Monferrato Casalese di Bricco Mandalino, che vanta addirittura 14% vol. una profumazione elegante e fine di fragola, humus, sottobosco, viola e pepe rosa ne contraddistingue il naso, ma è il palato a stupire. Sapido e ben solido, con una chiusura lunga. Bene con i taglierini all'ortolana e pomodoro.

Ben riuscito anche il Grignolino d'Asti di Braida Bologna, elegante e limpido, con ortensia e rose ad aprire ai profumi di fragoline, sottobosco e pepe rosa. Sapido e tannico, chiude con un finale ammandorlato abbastanza lungo. Ottimo con il tonno di coniglio, un classico antipasto del Piemonte.




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