Nosiola

La varietà

Il Nosiola è un raro vitigno a bacca bianca autoctono trentino, coltivato in pochi ettari e utilizzato raramente.

Viene considerato comunque l’unico vitigno bianco autoctono della regione, anche se è scarsamente considerato, in quanto fornisce più aroma che corpo ai vini, quindi molto leggeri, specialmente in alcool, anche se dissetanti.

Viene coltivato sulle colline lavisane, a qualche chilometro da Trento, nella zona settentrionale. Il sistema di allevamento è quello classico della pergola trentina. La zona zona collinare presenta lati rocciosi molto scoscesi. Questo crea un microclima particolare, in cui l'esposizione e il vento che spira ad aprile, chiamato l’Ora del Garda, agiscono favorevolmente sui vitigni, spirando dalle due di pomeriggio fino alla sera. I vigneti sono abbelliti dalla vecchia tradizione di affiancarli con degli stupendi roseti. Questi anticamente venivano utilizzati come antiparassitari, oggi inutili grazie alle moderne tecniche.

La Nosiola è quindi coltivato in montagna, su forti pendenze e terreni rocciosi, non umidi ma asciutti, a quote tra i 400 e i 450 metri sul livello del mare. Il vitigno si presenta cespugliosa, e molto vigorosa, con i tralci color nocciola, caratteristica che fornisce lo spunto del denominare il vitigno. La sua coltivazione, prima molto praticata, ha subito una brusca inversione di tendenza a partire dagli anni 50 del Novecento, tanto che le superfici vitate oggi sono di appena un centinaio di ettari, sparsi tra la Valle Sarca e la Valle dei Laghi. Qui le uve vengono anche sottoposte ad appassimento per una piccola produzione di Vino Santo. Al vitigno sono stati preferiti lo Chardonnay e il Pinot, per produrre vini spumanti, tra l'altro molto pregiati. Comunque a partire dagli anni 70 il vitigno è stato salvato dal lavoro di Giuseppe Fanti e poi di suo figlio Alessandro. Purtroppo non è una vite facile, ha maturazione tardiva e sofferenza al marciume. Anche le rese sono basse e irregolari.

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I vini del Nosiola

Il Nosiola è un vitigno generalmente vinificato in purezza, che fornisce vini di gradazione alcolica molto bassa, ma rinfrescanti, con una bella spalla acida e gusti fruttati. Comunque è un vino molto dissetante, un ottimo aperitivo oppure associato a piatti delicata classici della regione. Ma è ottimo anche con le ostriche e con i crostacei, oppure i frutti di mare crudi. Anche i piatti a base di verdure e pesci di fiume sono ottimi per questo vino, così come i formaggi freschi.

Il vino del Nosiola è stato rivalutato grazie al lavoro dei viticoltori locali, come il citato Fanti o l’Azienda Vinicola Bolognani. Per tentare di arricchire il vino si effettuano dei piccoli affinamenti in legno. Al gusto e nella gamma olfattiva si sentono leggeri sentori di nocciola, altro motivo per cui secondo alcuni è stato dato il nome Nosiola al vino. I retrogusti sono leggermente amarognoli ma la persistenza non è prolungata. Il vino va bevuto quindi giovane, incapace di invecchiare.

Il vino quindi ha un sapore leggero, e quindi la fermentazione va effettuata in acciaio, mentre l'affinamento in legno deve essere molto breve, in modo che i tannini ceduti dalla botte non coprano gli aromi delicati del vino. Il legno scelto è di acacia. Il Nosiola viene spesso tagliato con un pochino di Chardonnay per arricchirlo di aromi e profumi, previsto anche nella legislazione della apposita denominazione. Così, a dispetto della sua rarità, sono molti i produttori che vinificano ottimamente questo vitigno, anche in versione Vin Santo, molto pregiata e apprezzata dagli addetti ai lavori e dagli intenditori.


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I produttori

NosiolaTra i migliori produttori di Nosiola in purezza, Giovanni Poli e il suo Trentino Vin Santo Emblemi d'Amor, uno splendido vino ambra ai profumi di scorza d'arancia, fiori appassiti, caramella d'orzo, nocciola e confetture di pesca. Ottimo il palato, cremoso ma bilanciato da una bella spalla acida. In abbinamento con i formaggi erborinati. Ottimo anche il Nosiola Goccia d'Oro, in versione secca, fresco all'aroma di frutta bianca, fiori di montagna e mandorle. Palato fresco e sapido, per i cocktail di gamberi.

Altrettanto ottimo il Trentino Vin Santo di Francesco Poli, con il Nosiola in purezza. Qui il naso ha l'impronta del miele, del tiglio, dell'albicocca disidratata, di fiori e frutta secca e un fondo di spezie. Palato solido ed elegante, per lo strudel.

Sempre come Vin Santo il Trentino DOC di Gino Pedrotti, leggermente smaltato con tanto frutta secca ma anche iodio e mela cotogna e funghi. Elegante palato speziato, per un vino pregiato da associare alla crostata di crema e mandorle.

Anche Pisoni produce un elegante Trentino Vin Santo della Valle dei Laghi, ambra e di splendido naso, con frutta secca e funghi, contorniati da fiori e caramella d'orzo. Il palato è denso, vellutato e agrumato, tanto splendido da essere un vino da meditazione.

Ottimo e pregiato in versione secca il Nosiola IGT di Vignaiolo Giuseppe Fanti, di gamma olfattiva aristocratica, dove il passaggio in legno si equilibra con la mela e i fiori di campo, i lieviti e il melone, fino alla frutta secca. La bocca si equilibra tra sapidità e freschezza, con una bella persistenza, per l'orata in crosta.




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