Uva ursina cistite

L'uva ursina

L'uva ursina, a dispetto del nome, non è una varietà della vitis ma della famiglia delle Ericaceae. Si tratta infatti di un arbusto sempre verde che sviluppa delle bacche, che contrariamente a quanto succede per la vistis, sono difficilmente commestibili, a causa di un sapore non apprezzato dall'uomo. Al contrario sembra che sia apprezzato dagli orsi nordamericani, da cui deriverebbe il nome ursina, o orsina. Sono infatti le foglie ad essere utilizzate nelle terapie delle vie urinarie, e non le bacche. Queste vengono essiccate in luoghi freschi e ventilati. La pianta infatti ama il freddo e quei boschi che la riparano dall'irraggiamento diretto del sole.

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Le proprietà curative

L'uva ursina è dunque una delle tante erbe che in passato, e ancora oggi, vengono utilizzate per le loro proprietà medicinali. In fitoterapia e omeopatia è particolarmente indicata per le sue proprietà curative delle vie urinarie e delle cistiti in particolare. Questo in quanto contiene arbutina, un principio attivo che agisce a livello intestinale dove viene idrolizzato, per permettere l'espulsione dell'idrochinone responsabile delle infezioni e delle cistiti. L'espulsione avviene tramite l'urina, con glucuro e sulfoconiugazione.

In questo l'uva ursina funge anche da antisettico urinario e quindi utilizzabile anche nella cura di normali infezioni. Ha un effetto calmante per il dolore e può essere associata anche all'assunzione di camomilla, o unita nel decotto con il timo ed altre erbe. È utile anche in casi cronici e acuti, o può semplicemente bilanciare la flora intestinale. Cura anche fenomeni di uretrite. In tutti questi casi l'uva ursina può sostituire l'antibiotico, rendendolo necessario solo in casi estremi e sotto prescrizione medica. Il malato può iniziare quindi una terapia a base di decotto di uva ursina, sempre sotto controllo medico, e assumere antibiotici solo nel caso la terapia naturale non avesse buon fine. I primi risultati in genere si hanno dopo la prima settimana.


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Uva ursina cistite: Effetti tossici e collaterali

L'uva ursina va utilizzata sempre sotto controllo medico in quanto potrebbe avere effetti tossici e indesiderati, specie in caso di abuso. La medicina ufficiale infatti parla di posologie tra i 300 e i 500 mg giornalieri. In caso di superamento delle dosi, specie in periodi prolungati, la pianta potrebbe risultare certamente tossica, e portare anche a fenomeni cancerogeni in casi estremi. Il rischio più forte sarebbe comunque in un cambio ematico, con tutte le conseguenze che questo comporta. Si sconsiglia comunque fortemente l'uso dei decotti per le donne incinte e per i bambini.



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