Cirò

La zona vinicola

L'area vinicola del Cirò è una ristretta zona che va dalla costa ionica crotonese e si addentra per qualche chilometro nell'entroterra ai margini del Parco Nazionale della Sila, in una zona collinare ai margini orientali del Parco.

L'altimetria degrada con un andamento costante verso il mare, con pendenze medie non eccessive, con le vette più alte che si trovano nell'estrema zona occidentale.

La zona presenta delle forme carsiche e di superficie, con sviluppo di sistemi ipogei tra i più importanti sistemi carsici in gessi d’Italia.

I sedimenti affioranti sono costituiti da argille marnose siltose grigie-azzurre ricche di fossili (pesci fossili, foraminiferi, ostracodi, ecc.) depositatesi nel Pliocene tra i 400 e gli 800 metri di profondità e sono poi coperte da strati verso l’alto di biocalcareniti, noduli algali, frammenti di molluschi e di piccole biocostruzioni a Coralli del Pleistocene.

Il clima è temperato, gli inverni miti, ma con forti nevicate a cadenza generalmente decennale per l'arrivo di correnti polari. La temperatura estiva è calda ma ventilata dalle brezze marine che sporadicamente sono afose per le ondate dello scirocco o del libeccio. Le temperature massime possono arrivare intorno ai 40 °C ma con bassi tassi di umidità. Le piogge sono intense in autunno, mentre gli inverni sono poco piovosi e le stagioni estive molto secche con problemi di siccità.

I colori del vino

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I vitigni rossi

Il  CiròIl vitigno autoctono Gaglioppo trova in questo particolare settore un ambiente estremamente favorevole, producendo un vino di ottima qualità con un leggero taglio ottenuto con il Barbera, il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon, il Sangiovese, il Merlot e le altre autoctone a bacac rossa autorizzate in Calabria.


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Il Cirò Doc

I vigneti della zona Questa denominazione di origine controllata fu istituita per decreto legge nel lontano 2 aprile 1969, per autorizzare la produzione di vini bianche e rossi in tre distinti settori in cui ricadono nel primo settore i comuni di Cirò e Cirò Marina e in parte i territori dei comuni di Melissa e Crucoli, nel secondo la località Torretta e nel terzo la località Piana di Mazza, entrambe nel comune di Crucoli.

Come base ampelografica l'assemblaggio è costituito dal Gaglioppo per un minimo del 80% affiancato dalle uve a bacca rossa provenienti dalle varietà autorizzate in Calabria, da sole o congiuntamente fino ad un massimo del 20% ad esclusione delle varietà Barbera, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Merlot, che possono concorrere fino ad un massimo del 10%.

Il Cirò prevede le tipologie Rosso, Classico, Classico Superiore, Classico Superiore Riserva, Superiore e Superiore Riserva.

Le uve per la produzione del Cirò nelle tipologie Classico, Classico Superiore e Classico Superiore Riserva devono essere prodotte nel territorio dei comuni di Cirò e Cirò Marina.

Le rese delle uve non devono superare le 11,5 tonnellate per ettaro, con un titolo alcolometrico volumico minimo naturale di 12% vol.

Il Cirò non può essere commercializzato prima del 1° giugno dell'anno successivo all'annata di produzione delle uve.

Il Cirò Rosso Superiore e il Cirò Rosso Classico Superiore se sottoposti ad un invecchiamento non inferiore a due anni, a decorre a partire dal 1° gennaio successivo all'annata di produzione delle uve, possono riportare in etichetta la qualifica di Riserva.

I Cirò Rosso e il Cirò Rosso Classico con un titolo alcolometrico volumico complessivo minimo di 13,5% vol, possono fregiarsi della qualificazione Superiore.

Il Cirò Rosso ha colore rosso rubino, più o meno intenso, con riflessi violacei, con tendenza al granato nelle riserve. L'odore è gradevole, delicato, intensamente vinoso. Il sapore è secco, corposo, caldo, armonico, vellutato con l'invecchiamento.

Sono ottimi vini per arrosti, capretti al forno e formaggi duri. Per il Superiore Riserva l'abbinamento è anche con la cacciagione e le carni grigliate, mentre con il Classico si associa anche il cuore, il filetto di bue in crosta e gli spiedini.


Le aziende

Questo vino è una delle eccellenze calabresi e sono molte le aziende, nonostante la ridotta porzione di territorio sotto la denominazione, che lo vinificano con ottimi risultati a livello nazionale.

Caparra & Siciliani è tra le aziende più affermate e premiate, con ottime reazioni da parte dei migliori enologi italiani, fin dagli anni sessanta.

Il Mastro Gurato è un assemblaggio del 70% di Gaglioppo e 30% di Greco Nero, dal rubino luminoso, e gli aromi eleganti. I complessi aromi di visciola sotto spirito sono amalgamati con profumi di fiori secchi e spezie. Fine ed equilibrato, possiede tannini setosi. Per lui il cinghiale ion casseruola.

Nel Classico Superiore Volvito Riserva, vinificato dal Gaglioppo in purezza, il colore diventa granato, con intensi toni balsamici al naso, equilibrati con le spezie dolci e la china. Morbido ed elegante anche nei tannini si accompagna alla selvaggina in umido.

Il Rosso Classico Solagi è di rubino brillante con naso intenso di fiori appassiti e frutti sotto spirito. Fresco e lungo si serve con le fettuccine al sugo di cinghiale.

Il Rosso Classico giovane invece ha colori rubino trasparente, naso intenso floreale che poi evolve verso l'amarena. Fresco e delicato per i saltinbocca.

Enotria produce il Classico Superiore Piana delle Fate Riserva dal colore granato luminoso, con frutta rossa sotto spirito su fondi balsamici. Al palato è fresco, asciutto e dai tannini levigati. Un ottimo abbinamento con i brasati.

La Fattoria San Francesco ha conseguito per il suo Classico Ronco dei Quattroventi, vinificato in purezza, i cinque grappoli. Il rubino è ben vino, il naso elegante e complesso, con frutti rossi e fiori secchi che poggiano sulle spezie dolci e le note balsamiche. In bocca è equilibrato, morbido e solido, con un lungo finale. Da degustare con il pecorino di Crotone.

Il Classico Donna Madda aggiunge al floreale e il balsamico un tocco iodato. Il corpo è solido, il gusto fresco e asciutto. Il finale sapido si abbina bene con la selvaggina in umido.

Ippolito 1845 produce un'ampia linea di Cirò, partendo dal Classico Superiore Colli del Mancuso Riserva, un vino elegante intenso e complesso. Il naso attraversa una vasta gamma, dalla confettura di frutta rossa alle spezie e il rabarbaro con note balsamiche sempre presenti. Morbidezza e persistenza caratterizzano la bocca, con i brasati da abbinare nei pasti.

Il Classico superiore Ripe del Falco Riserva del 1992, vinificato in purezza ha una sorprendente longevità, con un bouquet di tabacco, sottobosco, cuoio e spezie. Al palato è austero, morbido e persistente. Ottimo con lo spezzatino di cinghiale.

Il Classico Superiore Liber Pater ha aromi di frutta rossa matura e spezie dolci. Caldo e fresco per gli arrosti misti.

Il Rosso Classico invece richiede in abbinamento i formaggi mediamente stagionati.

Santa Venere ha il Classico Superiore Federico Scala Riserva di un granato vivo e complessi aromi speziati avvolti da note scure di humus e fungo. Solido ed equilibrato si abbina con la selvaggina.

Il Rosso Classico invece, con rubino brillante e profumi floreali e speziati, è fresco e giovane per le cotolette panate.

Da segnalare anche le aziende Parrilla e Zito.




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