Capalbio

La zona vinicola

La produzione del Capalbio è posta nella parte meridionale della provincia di Grosseto, sulle colline che anticipano la zona costiera della Maremma toscana fino al promontorio dell'Argentario.

Queste colline sono caratterizzate da una forte presenza di arenarie e marne, intercalate da scisti, e presenza anche di silicio, rocce carbonatiche e granitiche originate da una attività vulcanica preistorica.

La zona ha avuto numerosi problemi in passato in quanto caratterizzata da numerose paludi che di fatto ne impedivano sia la coltivazione che l'abitabilità stabile.

Il clima è mediterraneo e temperato, con una buona ventilazione dovuta alla vicinanza del mare.

Il panorama di Capalbio

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I vigneti bianchi

La denominazione sulla mappa Per produrre i vini bianchi sotto la denominazione vengono usati principalmente i vitigni delle varietà Vermentino e Trebbiano Toscano.

Il Trebbiano è tra i vitigni più coltivati in Italia, dove trova il clima adatto alla sua maturazione. In Toscana, così come nel centro Italia, è utilizzato nella produzione di bianchi secchi ed aromatici, mentre in Francia, a causa del clima troppo rigido, viene utilizzato, con il nome di Ugni Blanc, nella produzione dei famosissimi distillati Cognac ed Armagnac. Sembra che fu infatti importato nella Guascogna da Lucrezia Borgia, che pensava erroneamente di riuscire a riprodurre gli stessi buoni risultati ottenuti in Toscana. Il vitigno però, risentendo dei problemi di acinellatura, colatura e maturazione dovuti al freddo, vennero ben presto tralasciati a produzioni inferiori e più scadenti a livello qualitativo, anche se molto produttivi, fino alla perfetta realizzazione dei brandy francesi che divennero anche uno status symbol per l'aristocrazia europea ed americana.

La caratteristica principale di questa varietà è il suo supporto acido ai vini, così da essere molto usato nei tagli con delle uve molto qualitative ma povere di supporto strutturale.


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Il Capalbio DOC bianco

La denominazione di origine controllata Capalbio vede la luce dal decreto ministeriale del 21 maggio 1999 per autorizzare la produzione di vini bianchi, rossi e rosati nei comuni di Orbetello, Capalbio, Magliano e Manciano tutti in provincia di Grosseto.

Per quanto riguarda i vini bianchi, le tipologie autorizzate sono il Bianco, il Vermentino e il Vin Santo.

Per quanto riguarda il Vin Santo e il Bianco, questi devono essere ottenuti da almeno il 50% di Trebbiano Toscano, a cui si possono affiancare numerose uve a bacca bianca coltivate nella zona.

La resa massime delle uve deve essere di 11,5 tonnellate per ettaro.

Il Capalbio Vermentino ha invece l'obbligo consueto per quasi tutti i disciplinari di contenere almeno l'85% del vitigno menzionato in etichetta.

Il vino Bianco può essere commercializzato solo dopo il 31 dicembre dell'anno di produzione, mentre per il Vin Santo la data di riferimento è il 31 marzo, naturalmente utilizzando uve che abbiano subito un appassimento, che deve essere effettuato fino al 1° dicembre dell'anno di produzione.

I vini hanno colore paglierino, con il Vermentino che fornisce anche riflessi verdi. Il Vin Santo invece ha chiaramente i colori dorati classici dei vini passiti. Ad accezione del Vin Santo, i vini hanno profumi fruttati con palato secco e sapido. I vini passiti invece sono molto aromatici, con palato che può essere sia secco che amabile, fino al dolce, con sensazioni vellutate classiche di questo tipo di vini. I bianchi hanno ottimi abbinamenti con le cozze alla marinara, il prosciutto e melone e i risotti con gli asparagi. Per il Vermentino, oltre al prosciutto e melone, si possono abbinare il palombo con i piselli e le minestre di riso e fave, mentre con il Vin Santo in tutte le tipologie gustative gli abbinamenti sono quelli classici con i dessert e la pasticceria.


Le aziende

La Cantina Cpalbio vinifica i Bianchi sotto questa denominazione con un taglio di Trebbiano, Malvasia del Chianti e Ansonica, per avere un vino paglierino, dai profumi fruttati e un palato fresco e secco. Ha molti abbinamenti sia con piatti di pesce e frutti di mare, sia con carni bianche lievemente aromatiche. Come fine pasto può accompagnare i formaggi molli.

L'Azienda Santa Lucia di Scotto Nicola produce il Capalbio Brigante con il Vermentino in purezza utilizzando rese massime di 8 tonnellate per ettaro. Il vino ha il classico colore paglierino con riflessi verdognoli e i profumi lievemente fruttati della pesca bianca e i toni leggermente freschi di mineralità. Il palato è secco, soffice, con riproposizioni fruttate e un finale leggermente lungo. Ottimo con i molluschi al pomodoro pachino o con i crostacei aromatizzati alle erbe. L'azienda produce anche il Capalbio Vin Santo Graticcio, dai terreni argillosi con rese delle uve di 5 tonnellate per ettaro, dal Trebbiano e l'Ansonica. Ne risulta un buon prodotto dorato, con i profumi lievi del fieno e della frutta bianca. Il palato secco-amabile lo rende appetibile per la pasticceria secca tipica toscana.




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