Champagne Ayala
Ayala puo essere considerata una nobile decaduta della Champagne, un'azienda una volta famosa e dal passato glorioso e oggi passata in secondo piano.
Era il 1860 quando Edmond d'Ayala, figlio di un diplomatico colombiano, fondava l'azienda omonima. Egli ricevette dei vigneti come dote di matrimonio quando si sposò con Gabrielle d'Albrecht, nipote del Visconte di Mareuil, con una ottima posizione e al 99 per cento classificati come cru.
Oggi Ayala è ancora una
grande marque, ma la sua notorietà è notevolmente diminuita anche se ancora conserva una totale indipendenza in contro tendenza rispetto alle numerose acquisizioni avvenute negli ultimi decenni. Gli Champagne di Ayala si caratterizzano per i loro pallidi colori, un corpo leggero e il palato molto secco. Il Brut si distingue ma soffre molto di incostanza, addirittura anche a seconda del luogo di degustazione.
Il
Rosé, un puro Pinot Noir lavorato tradizionalmente, è un buon Champagne dal gusto rotondo e morbido, anche se avaro nei sapori.
I millesimati invece si esprimono completamente. Il 1985 è superlativo, con il Pinot Noir impiegato per il 70 per cento del taglio che rende il vino delicato e profondo.
Il
Blanc de Blancs 1985 ha raggiunto una perfetta maturità già da una decina di anni, con l'acidità iniziale che ormai si è ammorbidita per garantire un vino perfettamente equilibrato.
Lo Champagne di prestigio di Ayala è la
Grande Cuvee, un ottimo Chardonnay complesso in cui si esaltano aromi di noce e profumi floreali.
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Come detto nel primo paragrafo i vini di Ayala sono molto secchi. L'azienda cerca di produrre dei vini non dosati, nature come ama definire, da cui è sempre complicato e difficile ottenere degli ottimi brut. Da qui forse viene la mancanza di costanza dei suoi prodotti, anche se quando sono ben riusciti, offrono spunti eccezionali.
Lo dimostrano le medaglie che hanno ottenuto i suoi
Brut Nature. All'
International Wine Challenge di Londra nel 2011ad esempio è arrivata la medaglia d'oro e le critiche della stampa sono state molto positive. Anche la
Le grand guide des vins de France ha assegnato punteggi molto alti nelle degustazioni, con una media di 16/20 per tutti i vini Ayala. Da
Wine Spectator sono arrivati complimenti e punteggi sui 90/100, mentre da
Good Wine Guide 2011, i punteggi si sono alzati fino a 94/100.
Il 2011 è stato senza dubbio un ottimo anno per Ayala e i suoi millesimati, del 2002 presentati l'anno scorso.
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