vinificazione in rosé

I vini rosé

I vini rosati o rosé sono una moda abbastanza recente che sta trovando però ampi spazi di commercializzazione anche a discapito di una qualità generale ancora incerta e ben distante di rossi e dai bianchi.

La moda è partita lentamente nel novecento, e più decisamente della seconda metà anche se ha trovato dei riscontri molto positivi sul mercato solo negli ultimi 20 anni anche grazie ad un aumento delle conoscenze sul vino e dei suoi appassionati che hanno cominciato a cercare anche prodotti più personalizzati. Il rosata è spesso il giusto compromesso nelle cene con gli amici tra un rosso, generalmente il preferito dal sesso maschile, e il bianco, il preferito dal gentil sesso. Più raramente è una scelta oculata e dettata dall'abbinamento con il cibo o dal momento di degustazione.

La qualità generale come detto è ancora abbastanza approssimativa e sono ancora pochi i grandi rosati che riescono a competere con le altre tipologie. Certamente il miglior rosato al mondo è attualmente il Tavel di Provenza, una regione, quella francese, che si è posta all'avanguardia su questa tipologia già con gli champagnes. Il Tavel ha un ottimo gusto fruttato ma non allappante con retrogusti speziati ed erbacei degli di un grande bianco. Il Tavel viene ottenuto con metodo tradizionale.

Altri buoni rosati vengono prodotti nella Loira, mentre nel resto del mondo, a parte gli champagne che meritano un loro articolo dedicato che potrete trovare nella sezione di questi grandi vini, non sono ancora all'altezza per considerazioni approfondite.

In genere i rosati si presentano come normali vini, generalmente fruttati e allappanti, mitigati certamente dalle basse temperature.

A parte il processo di colorazione del vino, gli altri processi di vinificazione dei rosati sono identici alle linee generali rispettate dai vini rossi e bianchi, con l'accortezza di utilizzare una fermentazione tipicamente bianca e una lavorazione generale rossa. Non ripeteremo quindi questi processi concentrandoci solo sulla colorazione.

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La vinificazione in rosé metodo tradizionale

rosato Ci sono due metodologie per produrre un rosato, di cui questa tradizionale è certamente quella che fornisce la migliore qualità e dignità al vino, ed è anche abbastanza complicata richiedendo una precisa metodologia e tempistica nella colorazione.

Il metodo tradizionale consiste nell'utilizzare delle uve rosse ed una pigiatura molto morbida e leggera, in modo da colorare appena il vino. Le vinacce, una volta raggiunta la colorazione desiderata, vengono eliminate nel processo di svinatura e il mosto inizia il processo di fermentazione che sarà di tipo bianco per prodotti delicati e rosso se si vuole ottenere un risultato più deciso. Questo metodo richiede una precisione cronometrica puntigliosa, per non rovinare il prodotto e ottenere la qualità aromatica necessaria. Difficile da realizzare richiede un'analisi dettagliata del processo di colorazione.


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La vinificazione in rosé per mescola

Questo è sicuramente il metodo più semplice e pratico di fare un rosato.

Semplicemente si miscelano due vini, bianco e rosso, per ottenere la colorazione e la varietà aromatica desiderata. Mal visto dai puristi del vino, riesce a dare comunque risultati sufficienti almeno per la una commercializzazione onesta.



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