Itinerari enogastronomici

Di motivi per visitare l'Italia ce ne sono a bizzeffe: i turisti che ogni anno la raggiungono da ogni angolo del mondo lo sanno più che bene. Sia che si viaggi spinti dalla voglia di approfondire vicende storiche, sia che si ami la montagna, il mare, il lago, e che in generale si adorino i paesaggi mozzafiato, il Belpaese è pronto a soddisfare le esigenze di tutti coloro che ne varcano la soglia. Ma a ben vedere, uno dei motivi principali per cui la penisola tricolore è annoverabile tra le mete turistiche più gettonate in assoluto, è la buona cucina. Regione che vai, specialità che trovi, ma di certo il denominatore comune tra Nord, Sud e Centro Italia è la possibilità di mangiar bene. Ogni terra ha i suoi piatti tipici e squisiti, ma soprattutto, ogni regione ha i suoi vini pregiati, e il modo migliore per scoprirli è senza dubbio intraprendere un itinerario enogastronomico.

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    • Strada dei Vini del Cantico

      assisi La Strada dei Vini del Cantico abbraccia tante cittadine ricche di storia e famose per il vino, l'olio, il cibo e l'artigianato.
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      prosegui ... , stiamo parlando di un vero e proprio percorso organizzato alla scoperta del meglio dell'offerta culinaria ed agroalimentare di una determinata zona. Nell'organizzazione si può procedere a caso, oppure per mezzo di un criterio preciso, individuando stazioni, fermate di sosta e tappe precise. A giudicare dalla ricchezza e dalla varietà della tradizione italiana, possiamo affermare senza tema di essere smentiti che ogni regione ha il proprio itinerario enogastronomico, da difendere e tutelare, in quanto vera e propria attrazione turistica. Non è un mistero, infatti, che in Italia la buona cucina sia una delle principali calamite per il turismo: meglio si organizza un itinerario, migliore è la qualità delle proposte gustative, maggiore sarà la fama di quella terra. Lungi dal rivestire una funzione marginale, un itinerario enogastronomico rappresenta un fattore di primaria importanza nel patrimonio culturale di una regione.

      Ci sono terre, specialmente nel Mezzogiorno d'Italia, che essendo caratterizzate da una spiccata vocazione contadina, vantano un'offerta enogastronomica ricchissima, ed itinerari numerosi e piacevoli. Partiamo, per esempio, dalla Campania, terra di vini rossi e bianchi doc e docg apprezzati a livello internazionale. Sono tantissimi i ristoranti che, a partire dagli ultimi anni, hanno iniziato a valorizzare la tradizione contadina ed a proporre dei veri e propri viaggi alla scoperta dei fornelli e dei calici più autentici. L'Irpinia, nella parte settentrionale della regione, ospita un itinerario enogastronomico che si sviluppa lungo le strade che hanno dato la luce alcune tra le bottiglie più rinomate d'Italia, come il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e il Taurasi. Da queste parti, per le cantine è un vero e proprio must aprire le porte agli avventori più curiosi ed esigenti, proponendo degustazioni delle etichette migliori, unendo la bontà dei vini alla specialità delle pietanze. Tufo, Montefusco, Altavilla Irpina e Santa Paolina sono le roccaforti della produzione del Greco, mentre Avellino, Aiello del Sabato, Monteforte Irpino, San Potito Ultra e San Michele di Serino sono alcuni tra i comuni più importanti dell'area di produzione del Fiano di Avellino, uno dei vini più bevuti nel Sud Italia. Alla base della dieta irpina ci sono vini eccellenti, ma c'è anche dell'ottimo olio extravergine d'oliva, che accompagna funghi di vari tipi, e soprattutto il tartufo nero. E dulcis in fundo, l'Irpinia è terra di salumi e formaggi di primo ordine: di suino, bovino e di cinghiale. In particolare, nell'area di Volturara Irpina, Nusco e Montella, cui fiore all'occhiello è senza dubbio il formaggio Carmasciano.

      Ci spostiamo di poco più a sud, nel cuore della Basilicata, in un'area conosciuta come Vulture e famosa nel mondo per dare alla luce un vino eccezionale: l'Aglianico del Vulture. Stiamo parlando di una terra antichissima, patria di vigne annoverabili tra le più redditizie d'Europa. E' un piacere, per chi viaggia attraverso l'Italia meridionale, fare un salto in Basilicata e percorrere le strade dell'Aglianico, abbracciando prodotti gastronomici di pregevole fattura. La patria dei salumi ottenuti dalla carne di cinghiale è proprio questa, ma da queste parti si possono gustare anche delle castagne buonissime e formaggi apprezzati, come il Pecorino DOP di Filiano. Da Rionero in Vulture, dove si trovano sorgenti di acqua minerale conosciute nel mondo, si può scendere fino a Barile, passando per i paesini di Ripacandida e Ginestra: si tratta di vere e proprie roccaforti di produzione di formaggio ed olio extravergine d'oliva. Anche qui, le cantine aprono di buon grado le porte offrendo agli avventori la possibilità di degustare le specialità locali.

      Dal Vulture ci spostiamo in quella che dal punto di vista paesaggistico ed enogastronomico è probabilmente la regione più ricca d'Italia: la Toscana. Da queste parti, gli itinerari gastronomici vengono posti al centro dell'offerta vacanze, in quanto rappresentano l'occasione migliore per toccare con mano il meglio della tradizione, della storia e del patrimonio culturale di questa splendida terra. Tuttavia, parlare di vino in Toscana, vuol dire cominciare da un nome, conosciuto ed apprezzato a livello internazionale, il Chianti. Tra le province di Firenze e Siena, ci si può letteralmente perdere tra le strade di centro storici, cantine e fattorie dove si producono vini e prodotti eccezionali. Se avete già paura di perderti, state pure tranquilli, seguite l'etichetta con il Gallo Nero, e sarete sicuri di trovarvi nell'area di produzione del Chianti, nonché di stare assaporando prodotti autentici. Con i calici di questo splendido rosso potete innaffiare i prodotti più tipici della regione, come le zuppe di verdure e legumi, di farro in particolare, ma anche salumi rinomati come la Finocchiona e il Pecorino toscano. Da Radda a Gaiole in Chianti, passando per Monteriggioni, Panzano, Badia a Passignano, fino al cuore della zona, ovvero la città di Castellina.

      A cavallo tra salite, discese, dirupi e colline scoscese, si estende l'area del Barolo, nella Langhe, in Piemonte, tra le province di Cuneo, Asti ed Alessandria. Il Barolo è il re dei vini rossi italiani, ma probabilmente lo si può considerare il re dei vini italiani in generale. In quest'area gli itinerari enogastronomici non mancano di certo, anzi sono pronti a deliziare anche i palati più esigenti. Da Monforte a Serralunga, passando per Morro d'Alba, Grinzane, Fossano, Roddi e Verduno: percorrendo queste terre è possibile visitare le borgate più famose del Piemonte, sorseggiando calici pregiati e non solo a base di Barolo. Altri rossi eccellenti con cui è possibile innaffiare le specialità gastronomiche della zona sono il Barbera, il Nebbiolo e il Dolcetto, sia d'Alba che di Dogliani. Per quanto concerne i prodotti tipici che è possibile gustare percorrendo le Langhe, vanno dal Brasato al Barolo ai Tajarin al sugo d'arrosto, una pasta finissima e molto simile ai comuni tagliolini, spettacolari se provati in brodo. Non trascuriamo, inoltre, che siamo anche nella zona del Tartufo d'Alba, una delle specialità italiane più famose in assoluto, mentre nel novero dei desserts, il meglio è rappresentato dalla Torta alle nocciole.

      Muovendosi di poco in direzione sud, è possibile intraprendere un avvincente itinerario enogastronomico in Liguria, partendo dal comune di Castelnuovo Magra e procedendo in direzione ovest, verso le Cinque Terre. Il Cinqueterre e il Cinqueterre Sciacchetrà sono i vini più illustri che è possibile sorseggiare da queste parti. Le specialità culinarie di cui è possibile godere sono legate alle caratteristiche di uno dei territori marini più belli d'Italia. Con i vini sopraelencati, per esempio, si possono innaffiare degli ottimi frutti di mare, ma anche piatti a base di acciughe e sarde, preparate soprattutto sotto sale. Tuttavia, un'altra specialità che è possibile assaggiare in Liguria e Toscana è la famosa Farinata, una sorta di frittata di colore giallo scuro, prodotta con acqua, sale e farina di ceci. Il dolce tipico della zona è senza ombra di dubbio la Spungata, originario della cittadina di Sarzana e caratterizzato da una forma simile ad una spugna: consiste in un composto di pasta sfoglia, ripieno di marmellata di mele e pere. Raggiungiamo adesso il Nord-Est Italia, patria di uno dei vini più famosi ed amati al mondo: il Prosecco. Le colline che ospitano questi vigneti sono comprese tra Conegliano e Vittorio Veneto. L'itinerario enogastronomico può partire sicuramente da uno di questi centri per poi raggiungere la zona di Valdobbiadene, ma la strada più spettacolare della zona del Prosecco è quella che conduce al Borgo di Follina, di stampo medievale e patria di tradizioni culinarie tra le più apprezzabili della regione. Se il Montello Merlot e il Prosecco sono i vini migliori del Veneto, i prodotti più celebri sono il Morlacco, formaggio di malga prodotto con latte crudo e non pastorizzato: presenta un retrogusto acidulo ed un sapore piuttosto salato, è perfetto per un esclusivo consumo da tavola. Altrettanto amabile è la tradizione dolciaria del Veneto, che conta su specialità come i Zaleti, biscotti classici realizzati con farina gialla, e come la Marmellata di Marroni di Combai, ottenuta dai castagneti che circondano Vittorio Veneto. Con la regione più importante dell'Italia nordorientale possiamo chiudere la nostra rassegna dei maggiori itinerari enogastronomici: alla fine ciò che salta all'occhio è la difficoltà di evidenziare i meriti e le specialità di una regione, a scapito di altre. In Italia, ripetiamo, regione che vai, prodotto che trovi, è impossibile non mangiare bene. Ogni regione ha i suoi vini eccellenti e i suoi piatti celebri. Non resta che tuffarsi alla ricerca del meglio in termini di cucina, nella speranza di sorprese capaci, se possibile, di impreziosire ulteriormente un vero e proprio patrimonio invidiato nel mondo.