Rosso di Cerignola

La zona vinicola

L'area vinicola del Rosso di Cerignola è collocata sul margine nord-occidentale al margine meridionale del Tavoliere delle Puglie, nella Valle dell'Ofanto che segna il confine del Basso Tavoliere e le Alte Murge.

L'area è molto piccola, geologicamente e morfologicamente del tutto uguale al resto della Puglia.

La tipologia del territorio è carsica, con notevole presenza di argille, sabbia e terre rosse, con strati sedimentati di fossili marini, emersi dai fondali del mar Adriatico durante la formazione della regione nata per sollevamento dovuto allo scontro tra le placche africana ed europea.

Questa morfologia di argille copre uno strato calcareo (Calcareniti di Gravina) che costituisce il tipico tufo di colore bianco-giallastro e facilmente disgregabile. L'erosione ha permesso la formazione di numerose cavità, inghiottitoi e grotte, classiche nella tipologia della Puglia, che portano le acque piovane nel sottosuolo fino al mare.

Il territorio, collinare ma basso e dolce, senza rilievi, è attraversato dal più importante fiume pugliese, l'Ofanto, con un'altitudine media di 120 metri sul livello del mare.

Il clima è di tipo continentale con forti escursioni termiche, con estati lunghe e afose, periodi freddi in inverno. Le primavere e gli autunni sono molto confortevoli, ma la piovosità è scarsa.

Uno scorcio delle Puglie

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I vitigni rossi

I colori del Rosso di Cerignola I vitigni principali coltivati per questa denominazione sono l'Uva di Troia e il Negroamaro, con i secondari Sangiovese, Barbera, Montepulciano, Malbec e Trebbiano Toscano.

Il trebbiano Toscano, un vitigno bianco, viene usato nei tagli per apportare quantità ed acidità.

Ha una maturazione un po' precoce, ma non è molto adatto al freddo e quindi non viene coltivato in nord Italia, ma solo al centro e al sud.

La presenza dell'Uva di Troia in Puglia è molto antica, ma la sua origine è ancora sconosciuta. Ha una buccia spessa e consistente con alte concentrazioni di pruina e colori violetti. Mediamente produttiva ha molta resistenza ai climi caldi.

Il Negroamaro è invece un autoctono pugliese che fornisce ottimi vini di colore, struttura ed alcolicità. I suoi aromi sono delicati, ai frutti maturi, con note di sottobosco e talvolta animali o minerali. Negli ultimi anni la sua popolarità è notevolmente aumentata, grazie a una vinificazione piu attenta ma soprattutto a una maggiore capacita di valorizzazione del prodotto a livello nazionale, anziché unicamente regionale come avveniva fino a un decennio fa.

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Il Rosso di Cerignola DOC

Il Negroamaro La denominazione di origine controllata Rosso di Cerignola nasce per decreto ministeriale il 26 giugno 1974 per autorizzare la produzione di vini rossi nei territori del comune di Cerignola, di Stornara e Stornarella e nelle isole amministrative del comune di Ascoli Satriano intercluse nel territorio del comune di Cerignola.

Le uve autorizzate sono l'Uva di Troia per almeno il 55% dell'assemblaggio, il Negro amaro con percentuali dal 15 al 30%, il Sangiovese, il Barbera, il Montepulciano, il Malbeck e il Trebbiano toscano, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%.

Sono esclusi dall’iscrizione all’albo i terreni eccessivamente argillosi o umidi.

Le rese massime delle uve sono fissate a 10 tonnellate per ettaro, e deve assicurare una gradazione alcolica minima di 11,50% vol per il Rosso, e di 12,50% per il Rosso Riserva.

Per avere diritto alla menzione Riserva il vino deve subire due anni di invecchiamento in botte a partire dal 1° novembre successivo alla vendemmia.

Il vino ha colore variabile dal rosso rubino più o meno intenso al rosso mattone o all'aranciato con l’invecchiamento. L'odore è vinoso, alcoolico e gradevole, con note di lampone e spezie. Il sapore è asciutto, sapido, di buon corpo, giustamente tannico, armonico, con retrogusto amarognolo. I tannini sono equilibrati, la bocca è leggermente acida. Si abbina bene con l'abbacchio, gli arrosti, le minestre di verdure e gli antipasti.

Il Riserva mantiene le caratteristiche del vino giovane con profumi più marcati e profondi. Può invecchiare fino ai venti anni e si abbina con arrosti di carni rosse, carni elaborate e formaggio stagionati.


Le aziende

Molte sono le aziende a livello locale, che vinificano questo buon vino.

Molte sono riunite nel Consorzio di Cerignola, tra cui l'Azienda agrobiologica Antica Enotria, le Cantine Paradiso, che lavora a Cerignola da quattro generazioni, la sorica Cantina Pignatelli, attiva dalla fine dell'ottocento, la Casa Vinicola Ferri, che produce da tre generazioni il Rosso di Cerignola e la Casa Vinicola San Paolo, nata nel 1992.

L'azienda Torre Quattro Cantine invece vinifica a Cerignola dal 1847, con un ampia produzione di Rossi DOC e IGT dall'Uva di Troia e gli altri vitigni della denominazione.

Ci sono poi moltissimi viticoltori che vinificano in proprio, magari anche senza etichetta, per produzioni molto limitate solo a livello locale, che si possono reperire nelle piccole trattorie della zona, affianco ai prodotti tipici pugliesi.




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