Salaparuta

La zona vinicola

L'area vinicola di Salaparuta è abitata dai tempi del Neolitico come testiminiano i reperti archeologici.

In seguito, prima i Sicani e poi i Siculi si contesero il dominio del territorio prima di cedere agli esuli troiani che qui fondarono alcune colonie intorno al 1184 a.C.

Il fertile territorio, ricco di sorgenti idriche, fu conteso poi dai Greci, dai Cartagine e infine dai Romani, che ne arricchirono i già fiorenti traffici commerciali. All'epoca le colture agricole principali erano il grano e l'olivo. Il territorio nei secoli passò di mano innumerevoli volte, ma iniziò a sviluppare la cultura della vite tanto che nel novecento era un centro importante nella produzione dei vini.

La produzione segnò una battuta d'arresto con il terremoto del 15 gennaio 1968 che distrusse quasi interamente il piccolo centro, con lavori di ristrutturazione che durarono fino al 1985.

La vite comunque rappresenta la principale risorsa economica del comune, coltivata su territori collinari con altitudini che vanno dai 90 metri sul livello del mare nelle zone pianeggianti a destra del fiume Belice, fino ai 600 metri nelle zone alte.

Vigneti nei dintorni di Salaparuta

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I vitigni rossi

Le botti per invecchiare il Salaparuta La coltivazione della vite si incentra sui vitigni cardine della Sicilia, il Nero d'Avola, il Syrah, il Merlot, il Sangiovese e il Cabernet Sauvignon, che sono predominanti in questa zona caratterizzata dalle molte denominazioni di qualità come il Menfi, lo Sciacca e molti altri concentrati nelle campagne collinari circostanti.

Grazie al clima favorevole e ai terreni ricchi di calcare, marne e argilla, queste uve nobili trovano qui un ambiente ideale per la loro maturazione, ad eccezione del Pinot Nero che predilige climi più freddi per maturare e in Sicilia trova alcune zone particolari con escursioni termiche importanti.


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Il Salaparuta DOC rosso

Campagne siciliane La denominazione di origine controllata Salaparuta è recente, istituita per decreto ministeriale solo l'8 febbraio 2006.

Autorizza la produzione di vini rossi e bianchi con la menzione di DOC in etichetta nel solo comune di Salaparuta in provincia di Trapani.

I vitigni a bacca scura disciplinati per i vini rossi sono il Nero d’Avola con un minimo del 65% nell'assemblaggio a cui possono concorrere le uve a bacca nera, non aromatiche, autorizzati per la provincia di Trapani, da sole o congiuntamente, sino al massimo del 35%.

Per il Salaparuta novello il Nero d’Avola deve essere presente per minimo il 50%, con il Merlot fissato al 20% minimo e il restante 30% per gli altri vitigni a bacca nera.

Le rese massime autorizzate sono di 13 tonnellate per ettaro nel caso del rosso generico, 12 nel caso del monovarietale Nero d'Avola e 11 tonnellate per ettaro per i restanti vini monovitigno.Le tipologie autorizzate in etichetta sono il Salaparuta rosso, il Salaparuta rosso Riserva, il Salaparuta Nero d’Avola, il Salaparuta Nero d’Avola Riserva, il Salaparuta Merlot, Salaparuta Merlot Riserva, il Salaparuta Cabernet Sauvignon, il Salaparuta Cabernet Sauvignon Riserva, il Salaparuta Syrah, il Salaparuta Syrah Riserva e il Salaparuta Novello.

Per avere diritto alla menzione Riserva i vini devono subire un invecchiamento di almeno due anni, di cui sei mesi in botte, a decorrere dal 1° novembre successivo alla raccolta delle uve.

I vini devono rispondere a determinati requisiti organolettici come d'uso in tutta la Sicilia che corrispondono generalmente alle caratteristiche delle uve.

Il Salaparuta rosso ha il colore rosso rubino intenso con profumo gradevole e fine e sapore asciutto, armonico e strutturato.

Nel Salaparuta rosso riserva il colore assume un rosso rubino carico e i profumi sono piu intensi e persistenti. Il sapore è asciutto, ricco, corposo e speziato. Si accorda con arrosti, pasta al sugo di carne, salumi e formaggi stagionati.

Il Novello ha colore rosso rubino più o meno intenso e il naso classico fruttato e intenso dei novelli a maggioranza di Nero d'Avola e Merlot. Il palato anche rispecchia queste caratteristiche: asciutto, morbido e sapido. Bene con primi piatti leggeri e salumi freschi.

Il Salaparuta Nero d’Avola dal colore rosso rubino intenso ha sempre i profumi delicati e fruttati del vitigno, con bocca asciutta, corposa, armonica e speziata.

Nel suo Riserva il colore diviene rosso rubino intenso con riflessi granata. Il profumo è etereo, intenso e speziato con il palato asciutto, corposo, armonico, strutturato e caldo, come da abitudine nei Neri d'Avola invecchiati. I Neri d'Avola si accordano bene con selvaggina, salumi stagionati e formaggi piccanti.

Il Salaparuta Merlot con il colore rosso rubino intenso mantiene le sue caratteristiche olfattive delicate, intense e fruttate. Il è sapore asciutto, armonico e speziato.

Nel Merlot riserva il colore è il classico rosso rubino intenso con riflessi granata. Il naso etereo, sprigiona profumi intensi e speziati. Alla bocca è asciutto, corposo, armonico, strutturato e caldo.

Per i Merlot a tavola si abbinano la pasta al forno, gli arrosti, la selvaggina e i formaggi piccanti.

Il Salaparuta Cabernet Sauvignon dal colore rosso rubino intenso non è erbaceo come suo solito e il profumo è intenso e fruttato, con palato asciutto, caratteristico, armonico e speziato.

Nel Riserva il Cabernet Sauvignon assume il rosso rubino intenso con riflessi granata; il naso è intenso e fruttato e la bocca sempre asciutta, armonica, con note speziate, dotato di ottimo corpo caldo. Per entrambi i Cabernet gli abbinamenti ideali sono gli arrosti di carne, la selvaggina, i formaggi sia duri che a pasta media e i salumi.

Il Salaparuta Syrah mantiene un colore rosso rubino intenso e i profumi caratteristici, intenso e fruttati di frutti di bosco maturi su note delicate; il sapore è asciutto.

Il Syrah riserva ha colore rosso rubino intenso con riflessi granata; al naso mantiene le caratteristiche e al palato rimane asciutto, caratteristico, armonico, ma molto più speziato, corposo e gradevolmente tannico. Ottimi con coniglio al forno, selvaggina e formaggi a pasta dura o piccanti della tradizione siciliana.


Le aziende

La denominazione è ancora troppo giovane e recente per avere aziende che riescano ad imporsi a livello nazionale, e nonostante la presenza di circa 400 piccole cantine, il modo migliore per la degustazione del Salaparuta rosso è fare una escursione in loco per scoprire queste piccole realtà.

Potrete così incontrare ad esempio il Salaparuta Rosso DOC di Madonna del Piraino, con il suo gusto morbido e vellutato su intensi aromi eleganti. Le macerazioni sono brevi per ottenere un vino fresco e fruttato alle ciliegie e lamponi.

Si segnala anche la produzione delle Cantine Bruschiello, che vinifica molti Salaparuta sia in bianco che in rosso, o rivolgersi al Concorsi per la Tutela e la Valorizzazione dei Vini DOC di Salaparuta, costituito dall'unione di produttori, vinificatori, cantine e aziende agricole.




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