Vino rosso friulano

Ci sono regioni italiane che, col tempo, hanno imparato a vivere soprattutto di vino, e sono riusciti a trasformare la propria vocazione vinicola nel fiore all'occhiello della gastronomia che le caratterizza. Viaggiando per il Belpaese, imbattersi in terre di questo tipo è tutt'altro che difficile, sia che ci si trovi a Nord, al Centro o a Sud. Rimanendo nella parte settentrionale della penisola, una delle regioni più apprezzate per la ricchezza e per la qualità del settore vinicolo, è il Friuli Venezia Giulia, roccaforte enologica del Nordest. Sia che si parli di bianchi, che di rossi, ma anche di rosati, spumanti e vini da dessert, a Udine e dintorni le uve riescono a fare miracoli. Uno dei nomi più gettonati nel novero dei vini rossi friulani è senza ombra di dubbio il Merlot, un vitigno antichissimo e coltivato in tutto il mondo, ... continua

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      prosegui ... , ma soprattutto un vino eccezionale, che in particolare sulle colline che circondano la città di Gorizia (la seconda della regione), dà il meglio di sé. Avete mai sentito parlare di Collio goriziano merlot? Probabilmente no, perché oggettivamente chi non è abituato a trattare l'enologia italiana, difficilmente può essere informato su quello che rappresenta uno dei maggiori rossi friulani. Da notare che in questa zona, oltre alle uve Merlot, si lavorano anche quelle provenienti dal vitigno Pinot nero, refosco e Cabernet. Il Collio Goriziano Merlot viene prodotto, a norma di legge, unicamente nei comuni compresi entro i confini della provincia di Gorizia, è un vino fermo caratterizzato da un colore rosso rubino non molto intenso, e che contrariamente alla maggior parte dei rossi italiani, mantiene stabilmente la colorazione originale malgrado l'incedere dell'invecchiamento, che può durare al massimo fino a 3 anni. Al naso, il Collio Merlot si presenta estremamente gradevole, con note di fruttato che fanno la loro comparsa solamente nel retrogusto, mentre passando all'esame gustativo, non si può che notare fin dal primo sorso il sentore amarognolo che contraddistingue quest'ottimo vino. Asciutto, elegante, a tutto pasto, ma da abbinare soprattutto a succulenti piatti di carne rossa. Da notare che in questa zona del Friuli Venezia Giulia, il Collio goriziano viene prodotto anche in versione Riserva: in questo caso la fase d'invecchiamento può durare fino a 5 anni, mentre la gradazione alcolica tende a stabilizzarsi intorno ai 12 gradi. Dai colli goriziani ci spostiamo entro i confini di un'altra area friulana, conosciuta a livello internazionale per essere stata teatro del più sanguinoso conflitto bellico del XX secolo: il Carso. Oltre a ciò, questo territorio ospita da decenni vigneti e cantine che danno alla luce ottimi vini rossi, il più famoso dei quali è noto appunto come Carso. Stiamo parlando di un vino di cui la legge autorizza la produzione esclusivamente tra le province di Trieste e Gorizia, fermo, contraddistinto da un colore rosso rubino intenso e da un odore tipicamente vinoso, gradevole e privo di sentori fruttati e lignei. Più corposo del Collio Goriziano, ed anche più armonico, asciutto e duttile. Sicuramente più leggero – raggiunge al massimo una gradazione alcolica di 10 gradi – e più giovane, dato che l'invecchiamento non deve durare più di 2 anni. Per quanto concerne le uve utilizzate in fase di produzione, sono rappresentate in parte da Merlot, in parte da Cabernet franc (o sauvignon), ma in percentuale minore anche dalle locali uve Terrano. A onor del vero, va detto che in questa zona del Friuli, vede la luce anche un altro rosso eccellente, prodotto esclusivamente mediante l'utilizzo di uve Terrano, conosciuto appunto come Carso terrano. Chiudiamo l'elenco dei vini rossi prodotti in quest'area, soffermandoci sul Carso Refosco dal Peduncolo rosso, un vino fermo che alla vista si presenta di un rosso rubino molto più intenso rispetto a quello delle specialità finora menzionate. Lungi dal rappresentare un vino minore, il Refosco dal Peduncolo rosso è probabilmente il vino più rappresentativo della tradizione enologica friulana: vanta l'etichetta DOC ed il periodo ideale per la vendemmia fa riferimento alla prima decade del mese di ottobre. Per quanto concerne la vinificazione, le uve vengono prima diraspate e pigiate, quindi conservate in recipienti di acciaio inox a temperatura controllata. Dal giorno della pigiatura alle tre settimane successive, vengono effettuati altrettanti rimontaggi, prima della pressatura finale, al fine di estrarre dalle bucce tutto il colore e il sapore possibili. La maturazione può durare, come abbiamo già visto, dai 12 ai 24 mesi, in botti di rovere francese, che oltre a non intaccare la qualità e le caratteristiche organolettiche del vino, riescono a conferirgli la giusta tannicità. Successivamente alla fase di affinamento, il vino imbottigliato va conservato per altri quattro mesi in locali termocondizionati. Analizzando nel dettaglio le proprietà di questo vino, ci rendiamo conto di trovarci di fronte ad un capolavoro della natura e dell'enologia friulana. All'esame olfattivo, il Carso Refosco dal Peduncolo rosso si presenta articolato ed elegante, con sentori di prugna e frutti rossi, ma anche con note erbacee quali muschio e felce. Il retrogusto è animato da note di tabacco, spezie dolci e legno d'acero. Non meno sorprendente è l'esame gustativo: questo rosso friulano si presenta estremamente strutturato ma severo, con note dolci e fruttate ed il giusto tasso tannico. Ciliegia e ribes, uniti ai chiodi di garofano e al tabacco, puntellano il retrogusto finale, per un vero e proprio trionfo di sentori e profumi. Infine, volete sapere cosa innaffiare con quest'ottimo vino: ebbene, i piatti di carne rossa possono andar bene, ma per ottenere l'abbinamento migliore, bisogna cucinare della selvaggina, arrosti o formaggi stagionati a pasta dura. Servitelo ad una temperatura compresa tra i 16 e i 18 gradi, e buona cena!

      Può risultare difficile rendersi conto della ricchezza vinicola che da sempre caratterizza questa terra se non si prova, una volta tanto, ad approfondirne le specialità. Il novero dei vini rossi è più che abbondante, è sicuramente tra i migliori, in Italia, dal punto di vista qualitativo.

      Ci spostiamo ancora: del resto, sarebbe un peccato non farlo, data la vastità della regione Friuli e la ricchezza di terroirs favorevoli alla coltivazione e alla produzione di vini eccezionali. Ci troviamo adesso nella parte più a est della Venezia Giulia, dove vede la luce un rosso non meno rappresentativo ed autorevole di quelli presi in considerazione fino a questo punto. Siamo nella provincia di Udine, a ridosso di una piccola schiera di comuni: qui vengono coltivate tantissime uve: dalle Merlot alle Pinot nero, passando per le Cabernet franc e le Cabernet sauvignon, ma senza dubbio i risultati migliori li si porta a casa schiacciando le Merlot. Il Colli orientali del Friuli Merlot è un vino rosso fermo, nato da uve che crescono su terreni di arenaria di origine eocenica. Contiene una percentuale di maggioranza di Merlot, e la restante parte comprende uve Refosco. Dopo la diraspatura e la pressatura, le uve sprigioneranno in un nettare conservato in recipienti termocondizionati di acciaio inox tutto il loro colore, mentre la fase di affinamento avviene, anche in questo caso, in piccole botti di rovere francese e dura non più di 36 mesi. Passiamo alla rassegna delle proprietà organolettiche, e scopriamo che il Colli orientali del Friuli Merlot vanta un colore rosso rubino che diventa molto intenso in fase di invecchiamento, mentre al naso si rivela elegante, strutturato, ampio e puntellato da evidenti sentori di frutti rossi. Si avvertono facilmente il ribes, la mora, la prugna, ma anche le spezie dolci., mentre in bocca i calici di Colli Merlot sprigionano tannini corposi e a trama fitta ed hanno un retrogusto intenso, fruttato, con evidenti note di sottobosco. Dà il meglio di sé dopo una breve fase di decantazione, e servito ad una temperatura massima di 18 gradi. Per quanto concerne gli abbinamenti, questo vino è perfetto sui primi a base di sugo ai funghi, ma soprattutto sui secondi di carne rossa, arrosti di cacciagione e selvaggina, piuttosto che sui formaggi stagionati.

      La descrizione realizzata fino a questo punto, oltre a soddisfare – ci auguriamo – la sete di conoscenza del lettore, testimonia l'assoluta ricchezza e il valore enogastronomico di una delle terre più antiche ed affascinanti d'Italia. Naturalmente tutti questi vini eccellenti non nascono dal nulla, alle spalle ci sono altrettanti vitigni, di cui è impossibile dimenticarsi in questa sede. Oltre ai già citati Merlot, Cabernet e Pinot Nero, degni di nota, ed autoctoni, sono il Refosco dal Peduncolo rosso e la Ribolla nera, un vitigno a bacca scura conosciuto anche come Scoppiettino e considerato uno dei più antichi di tutto il Nord Italia. Viene coltivato da secoli in maniera intensiva nella zona di Prepotto, sopravvivendo al tempo, alla mutazione del terreno ed all'incalzare delle malattie che hanno colpito quest'ultimo. Chi vuole provare il meglio di ciò che scaturisce da questi grappoli, deve però raggiungere la frazione di Albana: è qui che, a detta di numerosi esperti, quest'uva riesce a conservare le sue caratteristiche più autentiche. Insieme al Refosco, al Refoscono, al Verduzzo, al Friulano e alla Ribolla gialla, per tirare in ballo anche i frutti a bacca bianca, lo Schioppettino è senza ombra di dubbio uno dei vitigni più eccellenti della regione. L'enoturismo in Friuli Venezia Giulia vanta territori da non perdere assolutamente, pronti a sorprendere per l'abbondanza degli itinerari possibili, e per la ricchezza di cantine che aprono i battenti a chi vuole mangiare e bere bene.