Val Polcevera

La zona vinicola

Il vino Val Polcevera era conosciuto già un secolo prima della nascita di Cristo, quando fu menzionato nella Tavola Bronzea, un importantissimo libro di regolamenti di Genova, dove veniva riconosciuto come merce di pagamento delle tasse.

I terreni sono costituiti da calcari marnosi, che possono essere suddivisi in tre zone, due con netta presenza di argille e un'altra caratterizzata da argille con marne e ardesie e arenarie.

Le argille sono di tipo nero intercalate da palombi, un tipo di calcare non molto comune, e arenarie. A volte queste argille nere sono mescolate a calcare di origine sedimentaria da detriti in cui sono presenti quarzo e albite.

In altre zone le argille nere sono sostenute da un basamento di marne, scisti e arenarie, interrotte da agglomerati di calcari marnosi.

Geologicamente questa valle è il confine tra le Alpi e l'Appennino, con la prima detta differenza tra i tipi di roccia delle due catene montuose.

La valle è di tipo alluvionale, ed è delimitata dai fiumi Polcevera, Secca, Sardorella, Verde e Riccò, che sono appunto i portatori dei detriti alluvionali che caratterizzano la valle.

Il clima è temperato e caldo, ventilato dal mare, con temperature più rigide sulle quote più alte.

Il panorama della valle

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I vitigni bianchi

Per la produzione dei vini bianchi della Val Polcevera si utilizzano principalmente il Vermentino, l'Albarola e la Bianchetta Genovese.

L'Albarola è di probabile origine toscana, e produce dei vini di discreta fattura e varietà aromatica, con lievi sentori erbacei. Probabilmente è un clone della Bianchetta Genovese, abbastanza neutra.

Il Vermentino è invece la grande uva di Liguria, ormai considerata una nobile, grazie alle sue produzioni eleganti ed aristocratiche, soprattutto in questa regione, dove trova la sua patria adottiva e riesce a garantire eccelse qualità. Ottimi vini sono prodotti in purezza dal Vermentino, con delicati ma persistenti aromi fruttati, in genere di frutta esotica matura e fiori. Senz'altro una delle migliori uve italiane.


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Il Val Polcevera DOC bianco

La denominazione di origine controllata Val Polcevera nasce dal decreto ministeriale del 16 marzo 1999, poi successivamente riformato il 15 giugno 2011, per autorizzare la produzione di vini bianchi, rossi e rosati nei territori comunali di Genova, Ceranesi, Sant'Olcese, Mignanego, Serra Riccò, Campomorone e Mele.

È autorizzata anche la sottodenominazione Val Polcevera Coronata nel solo comune di Genova.

Per la produzione dei vini bianchi le tipologie autorizzate sono il Val Polcevera Bianco, anche nelle tipologie spumante, frizzante e passito e le due tipologie monovarietali Bianchetta Genovese e Vermentino anche nelle versioni frizzante.

La base ampelografica del Bianco deve essere composta per almeno il 60% dai tre vitigni Vermentino, Albarola e Bianchetta Genovese, mentre per i due monovarietali la percentuale è la classica 85% minima autorizzata in tutta Italia.

Le rese massime delle uve sono stabilite a 9 tonnellate e mezzo per ettaro, quelle indicate per il bianco Passito devono subire il classico appassimento.

I vini hanno colore giallo paglierino, tranne il passito che assume toni molto più intensi.

Sono vini secchi e sapidi, tranne che nella versione passito che è un classico dolce, con aromi molto persistenti. La gamma olfattiva dipende dall'assemblaggio, con profumi delicati e persistenti nel bianco e le sue tipologie spumante di qualità e frizzante, e più fruttati nel Vermentino.

Lo spumante di qualità ha una bella spuma persistente e una bocca fresca e vivace.

Negli abbinamenti i vini si associano molto bene alle verdure ripiene e ai legumi con la Bianchetta e ai pesci e ai minestroni nelle altre tipologie. Il Passito hanno bei sentori di frutta esotica matura, e miele, e si abbinano bene con formaggi erborinati e pasticceria secca a base di castagne.


Le aziende

L'azienda Andrea Bruzzone è tra le più presenti, storicamente, nella Val Polcevera e produce il Bianco generico, la Bianchetta e il Vermentino.

Il Val Polcevera Bianchetta Genovese è di colore paglierino, delicata nei profumi di muschio e mela golden. Al palato rispetta i canoni classici di sapidità e secchezza di questi vini con una struttura leggera che la rende abbinabile a molti piatti, dai polpettoni di fagiolini alla sogliola.

Il Vermentino è vestito di colore paglierino con sfumature verdi. Il naso è classico del vitigno, delicato, fruttato con la frutta esotica, l'ananas e cedro e dotato di una buona persistenza erbacea e di fiori di campo, con sottofondi di bosco. Il palato è classico secco e sapido da abbinare a piatti di pesce leggeri e dai sapori delicati o con piatti di verdure e ortaggi.

Il Bianco Valpolcevera Assûie, dal nome della vigna, è paglierino intenso, con unghie verdognole e un bel naso persistente e fresco, ancora erbaceo con sentori di fiori di campo e sottobosco. Il palato sempre secco e sapido è dotato di una struttura leggera e vivace sempre per accompagnarsi con verdure e formaggi freschi molto neutri.



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